L’Ancora: n. 12 – dicembre 1981 – pag. 1-4

In ordine all’apostolato da svolgere sia per la scelta di mezzi adeguati, sia per preparare strumenti sempre più adatti è di vera necessità conoscere i tempi in cui viviamo e quelli a cui andiamo incontro per l’evolversi degli anni.
L’inizio del 3° millennio è alle porte e tale inizio si presenta a noi denso di nubi, già grondante di sangue (vedi la Polonia, la violenza nell’America Latina, la lotta nell’Irlanda del Nord) nonostante i reali valori per lo sviluppo della personalità umana e l’affermazione dei popoli nelle proprie linee caratteristiche d’ambiente secondo le proprie scelte.
L’Apostolato è azione di costante evangelizzazione sui popoli con mezzi scelti e pratici che costituiscono l’azione pastorale, prendendo coscienza dei dati positivi e negativi in cui il popolo vive, o è preso di mira, nella sicurezza dell’insegnamento del Cristo e dell’opera di illuminazione e di guida indefettibile del Magistero della Chiesa.
Le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II nella Dives in Misericordia, letta dopo i dolorosi fatti della Polonia, sono di una realtà tremenda e hanno il sapore della profezia, pronunciata all’avvicinarsi di catastrofi, di cui non si presentiva l’imminente esplosione, descrivendo realisticamente lo stato d’animo dell’uomo di oggi:
“L’uomo ha giustamente paura di restare vittima di un’oppressione che lo privi della libertà interiore, della possibilità di esternare la verità di cui è convinto, della fede che professa, della facoltà di obbedire alla voce della coscienza che gli indica la retta via da seguire. I mezzi tecnici a disposizione della civiltà odierna celano, infatti, non soltanto la possibilità di un’autodistruzione per via di un conflitto militare, ma anche la possibilità di un soggiogamento “pacifico ” degli individui, degli ambiti di vita, di società intere e di nazioni, che per qualsiasi motivo, possono riuscire scomodi per coloro i quali dispongono dei relativi mezzi e sono pronti a servirsene senza scrupolo” (Dives in Misericordia).

Importante sottolineare quanto addita it Santo padre con l’affermazione, “soggiogamento pacifico degli individui” che significa, obbligare a respirare e vivere l’ateismo, imposto in tutte le manifestazioni della vita se si vuole la sopravvivenza nella satanica speranza di allontanare da Dio:
– con la cessazione dell’educazione e manifestazione religiosa nella famiglia e nella società;
‑ con la forza dell’abitudine che a lungo andare accetta quanto illegittimamente viene imposto;
‑ con il desiderio innato della vita che, secondo gli avversari dei diritti di Dio e dell’uomo, dovrebbe indurre qualsiasi uomo ad accettare quanto imposto pur di sopravvivere con il proprio nucleo familiare.

Dio, Carità, crea nella libertà e nell’affermazione di quanto ordinatamente è innestato nella Carità; Satana e quanti seguono il suo spirito di odio, ribellione e divisione combattono le linee di Dio, inutilmente conducendo una lotta che mai potrà essere conclusa nella vittoria perché il Cristo ha vinto il mondo e le loro imposizioni sono semenzai da cui sorge la testimonianza dell’eroismo e delta forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede.

Questo è il freddo e costante insegnamento della storia che dovrebbe far pensare gli stessi nemici di Dio, i quali potrebbero impegnare la propria intelligenza per migliori cause a vero sostegno dell’umanità travagliata dalle varie disparità di situazione.
La storia della Polonia e gli eroismi affermati nei campi di concentramento sono gloriosi esempi di quanto affermato.
Nell’udienza concessa dal Santo Padre at Corpo Diplomatico all’inizio dell’anno, Giovanni Paolo II denuncia ancora la coercizione ‑ uso delta forza ‑ imposta in Polonia a migliaia di economi impegnati nello sforzo della sopravvivenza e della possibilità del lavoro.
I documenti relativi allo sforzo della Russia comunista di ateizzazione delle masse li potremmo pubblicare in grandissima quantità, ma non è questo il luogo. Ricordo soltanto che dal nostro Centro già da tempo è stato posto all’attenta considerazione dei nostri giovani, il piano dei “circoli di ateismo”, che mira all’ateizzazione totale delle masse, piano che invade anche il tempo libero dei giovani per togliere ad essi ogni spazio all’educazione religiosa.
L’Articolo del programma ateizzazione “Attività do ateistikch Kruz Koy” del 17 agosto 1978 illustra con estrema precisione il sistematico piano statale, prevedendo le tematiche da svolgersi, il metodo, le ore di studio, il numero dei partecipanti, la selezione degli allievi e le esercitazioni resoconti da fare.

I corsi che vengono dal Governo moscovita programmati e attuati in scuole a tutti i livelli nelle città e nei paesi anche con attrezzature volanti, con sistemi propagandistici filmati, cartelli, musica ecc. sono prodotti di un piano di studio e di programmazione che ha mete ben precise, per nulla disposto a disarmare, deciso a procedere nella speranza di dimostrare che Dio non esiste e che la Chiesa è una leggenda.
Il marxismo non disarma, non intende disarmare o mutare principi, pena non essere più tale.
É l’ondata del male che ad ogni costo vuole estendersi, facendo leva, senza il più piccolo scrupolo, su tutti i mezzi di corruzione pur di portare avanti la propria ideologia contro Dio, contro la Chiesa, contro la missione della famiglia, con i mezzi della violenza, calpestando anche i più elementari diritti dell’uomo.
Il Terzo millennio troverà un’orda di senza Dio in lotta, che nelle proprie esperienze dovrà segnare quanto già incomincia ad avvertire e cioè la ricerca di Dio e il senso della fede sono insopprimibili.
Quest’orda di senza Dio – veri barbari che resistono alla civiltà dell’amore – si troverà di fronte alla Croce del Cristo, Croce che si è inserita nella storia del mondo per la salvezza dell’umanità.
Accanto alla Croce i nemici di Dio si troveranno di fronte anche a Maria SS.ma, Madre della Chiesa nell’esercizio della sua missione di Madre che intercede presso il Mediatore unico e necessario, Gesù Cristo.
I nemici di Dio, oltre che a trovarsi di fronte a Cristo e Maria Santissima, si troveranno altresì di fronte come già lo sono, alla Chiesa e a quanti in essa vivono, combattono e sperano nella sicurezza del proprio soprannaturale trionfo perché “le porte dell’inferno non prevarranno”.
A tale confronto, a cui seguirà un periodo di pace come la Vergine Santa a Fatima ha detto, occorre prepararci.

L. N.