L’Ancora: n. 2 – febbraio 1964 – pag. n. 1-4

Il Corpo Mistico è la più bella e la più grande verità che il Divin Redentore ci ha presentato quale frutto della Sua Passione, diventare una cosa sola con Lui — membri suoi — mediante la divina grazia.
La nostra adesione personale al cristianesimo, per mezzo della fede che accetta e del battesimo che introduce, ci costituisce parte viva della Chiesa, che è il Corpo Mistico di Nostro Signor Gesù Cristo.
Il Corpo Mistico è quindi l’unione di fedeli, costituita sulla pietra angolare che è il Divin Redentore, guidata, attraverso i secoli, dal Vicario di Gesù, il Papa.
Non è questa una unione soltanto morale, costituita dal comune proposito, come potrebbe essere in una società terrena, ma un insieme di anime, unite da un vincolo vivo e vitale che è la vita di Dio, partecipata a ciascuna di esse per mezzo dei Sacramenti.
Nè si tratta di unione acefala, oppure guidata dalla Gerarchia, che sono i Vescovi uniti al Santo Padre, bensì di una sublime realtà, che sorpassa ogni nostra aspettativa umana, di cui Gesù Cristo stesso è il meraviglioso Capo di questo Corpo e i fedeli, uniti a Lui nel vincolo dolce della divina grazia, sono le membra. E’ così un corpo reale, spirituale, che ha la Sua base in Gesù Cristo, le cui membra o sono già unite nella gloria della Gerusalemme celeste o lo sono nella trepida e fiduciosa attesa del Paradiso.
Il Corpo Mistico quindi è la Chiesa, fondata da Gesù Cristo, vivificata dalla vita di Dio, che come linfa circola
in ogni membro. E’ questo il grande dono che Dio ha fatto all’umanità, unirla a Sè non soltanto col perdono, ma donandole qualcosa della Sua vita, per cui, con l’accettazione del Messaggio Evangelico, è divenuta divina al punto di poter con giustizia affermare: « Io vivo, ma non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me ».
Così S. Paolo conclude presentando l’innesto del divino sull’umano, la pianta vegeta e buona che rende fruttifero l’albero selvatico.
Mistico perché indica una unione soprannaturale, per noi misteriosa se la consideriamo con gli occhi terreni, ma non per questo meno reale delle grandi realtà che vediamo e palpiamo.
Questa verità, che ci porta alla considerazione del fine soprannaturale che ci attende e ci dice la grande dignità in cui siamo stati costituiti, va considerata alla luce della parola di Gesù e dell’insegnamento di San Paolo. Fin d’ora però, anche nella sola spiegazione ed affermazione possiamo intravvedere punti che rivoluzionano i rapporti ed i valori umani.
Un corpo non può odiare le proprie membra; soffre a causa del malessere di uno e se ne priva soltanto in vista del bene totale dell’organismo. Così nella vita del Cristiano: il fratello non può odiare il fratello, perché questo è membro del corpo mistico di cui Cristo è il Capo.
Ogni membro in questo corpo ha una funzione propria, come nel corpo umano, per cui non tutti sono apostoli, profeti, ecc. ma ciascuno ha una caratteristica finalità a beneficio di tutto l’organismo.
L’unica condizione per conservare questa grande operosità nel Corpo mistico di Gesù Cristo è di rimanere in Lui, restare uniti al Corpo mediante il vincolo della grazia. Soltanto così si può fare parte di questo corpo ed avere le grandi e sublimi finalità del Capo. Gesù Cristo così vive ancora nel nostro secolo nel fratello che incontriamo o che salutiamo, perché compiendo anche la più piccola delle opere caritative verso i fratelli l’abbiamo fatta a Lui: “mihi fecistis”. Così questo mezzo offre a ciascuno di noi la possibilità di manifestare, mediante la carità verso il prossimo, l’amore e la devozione che abbiamo verso di Lui. E’ tutta questione di fede! Ma da questo punto sono partiti i Santi e per questa ragione li vediamo chini dinanzi ai propri fratelli.
In questa maniera abbiamo la sublime realtà, Gesù anche oggi, attraverso i sofferenti uniti a Lui nel vincolo della Grazia, continua la sua passione e, giorno per giorno, la completa «per la salvezza di molti ».
Sublime realtà che schiude orizzonti sempre nuovi e rende bella ed attraente anche una vita dolorosa e martoriata, perché la vitalità sovrabbondante del più piccolo membro del Corpo Mistico di Cristo, va a beneficio e gloria di tutto l’organismo

L.N.