L’Ancora: n. 3 – marzo 1957 – pag. n. 1-4

Quando noi pensiamo alle richieste della Madonna rivolte a Lourdes ed Fatima talvolta non afferriamo tutto il programma che la Madonna ha enunciato e che vuole vedere attuato.
Lourdes e Fatima non sono soltanto le cittadelle di Maria Santissima ove tante anime ritrovano il sentiero della casa paterna. Esse, in modo particolare, sono luoghi ove si impara a pregare bene e a soffrire bene, perché nella preghiera e nella sofferenza, vissuta in unione a quella di Nostro Signore Gesù Cristo, consiste la grande nostra forza di riparazione e di intercessione dinanzi al trono di Dio.
La Vergine Santa a Lourdes ed a Fatima ha voluto mobilitare tutte le anime di buona volontà per un programma d’azione concreto e di spirituale conquista: pregare e fare penitenze per riparare ai tanti peccati che offendono il Cuore di Gesù ed il Suo Cuore Immacolato; per la conversione dei peccatori; per il Papa, per i Sacerdoti e per il loro sacro Ministero.
L’Immacolata a Lourdes ha insistentemente mobilitato le anime per l’attuazione di quei presupposti dà cui noi avremmo potuto avere un vero benessere sociale.
La preghiera e la penitenza allontanano i castighi di Dio, come, invece, i peccati attirano la Sua giusta collera.
Le richieste della Madonna non sono dirette soltanto ad una élite, ad anime privilegiate, ma a tutte indistintamente, perché esse le impegnano a vivere in grazia di Dio, per essere spiritualmente operanti e a pregare e ad offrire il frutto del dolore vissuto in unione a Gesù Cristo per le tre finalità suddette.
Il proposito di vivere in grazia è una conseguenza immediata del Santo Battesimo. Tutti siamo morti con Nostro Signore Gesù Cristo, tutti siamo con Lui risorti per non vivere più secondo le nostre tendenze, ma secondo la legge santa di Dio.
Nè si può dire che lo stare in grazia sia una rarità dovuta a pochi, perché si cadrebbe allora nell’eresia affermando che il Signore ci ha chiamati ad uno stato di perfezione superiore alle nostre forte, senza darci i mezzi adeguati.
Ci saranno dei casi in cui conservare la grazia voglia dire esercitare l’eroismo, ma anche quello è una delle conseguenze della nostra fede, secondo quanto afferma San Paolo che nulla potrà separarci dalla carità di Cristo né la fame, né la sete, né le nudità, né le angustie, né le persecuzioni.
Il programma dei Volontari della Sofferenza è basato sulle realtà fondamentali della nostra fede Osservare le linee fondamentali del programma di Maria Santissima vuoI dire vivere da perfetti cristiani. Il punto caratteristico dei Volontari della Sofferenza sta nel porre a disposizione della Vergine Santa il frutto della loro spirituale attività sempre per le tre grandi finalità indicate.
Erra grandemente chi pensa dunque che i Volontari della Sofferenza seguano un programma difficile ed accessibile a pochi.
I Volontari della Sofferenza non si votano inoltre al dolore, affatto.
Essi, pur cercando la guarigione con tutti i mezzi che sono a loro disposizione e con piena sottomissione alla volontà di Dio, vogliono vivere con piena consapevolezza il proprio periodo di dolore lungo o corto che sia.
Il Volontario della Sofferenza non si limita a vivere perfettamente il proprio programma ma tende a convincere i fratelli di dolore della grande necessità di valorizzare tutto l’umano penare, perché nemmeno una stilla ne vada perduto. La sofferenza, vissuta in grazia, toglie all’ammalato quanto vi è in lui di più avvilente, l’inattività. La Madonna a Lourdes ed a Fatima ha richiamato l’umanità alle grandi verità costruttive, La Madonna vuole che noi, ponendoci alla Sua scuola, siamo spiritualmente operanti per l’attuazione di quanto Le sta a cuore. La vera attività non è soltanto esterna- Nella Casa di Dio ci sono tante mansioni. il Corpo Mistico di Cristo è composto da tante membra. Ogni mansione ed ogni membro sono per il benessere di tutta la casa e per l’efficienza di tutto l’organismo.
« Se tutto il corpo consistesse in un solo membro dove sarebbe il corpo? Per questa ragione ci sono molte membra ed un solo corpo. Non può l’occhio di.re alla mano io non ho bisogno della tua attività; oppure la testa dire ai piedi voi non mi siete necessari. Ma invece quanto più le membra del corpo sembrano più deboli tanto più sono necessarie » (I Cnr. XII. 20-23).

E’ necessario che ci siano quindi nella Chiesa Santa di Dio tante membra, ognuna di esse con la propria finalità ben definita. Come nel corpo umano se gli organi che hanno il compito di filtrare il sangue e di immettere nuove energie non funzionano, procurano l’anemia del corpo medesimo, così pure avviene nella vita dello spirito. Per questa ragione la Madonna ha detto “ molte sono le anime che vanno all’inferno perché non vi è chi preghi e chi si sacrifichi per esse “.
La scienza della Croce è l’unica vera scienza che vale e che resta. San Paolo afferma espressamente che egli si è presentato ai gentili non nella sublimità dei discorsi o della scienza ma nella scienza di Cristo e questo Crocifisso.
E’ necessario che noi consideriamo la nostra vocazione.
“ Infatti se voi esaminate o i ministri dei quali Dio si è servito o quelli che egli ha chiamato alla fede, voi ne troverete pochi che siano sapienti
di sapienza umana, pochi i potenti di potenza umana.
Dio invece ha scelto coloro che il mondo considera come stolti, per confondere i sapienti, e coloro che il mondo chiama deboli per confondere i potenti, e coloro che il mondo considera vili, spregevoli, buoni a nulla, per distruggere coloro che si credono i più illustri, i più grandi, i più patenti ».
Per questa ragione è necessario che i Volontari della Sofferenza « siano stabili ed immobili » e procurino di avanzare sempre di più nelle opere buone con le quali si preparano alla risurrezione, sicuri che la loro fatica non è inutile, perché riceveranno grandissima ricompensa, perché risorgeranno e vivranno con Cristo Nostro Signore.

La sofferenza ha un frutto reale per il piano soprannaturale.
Non tutti sono infermi come non tutti sono sani, ma chi è infermo usi dell’infermità, come chi è’ sano usi della sanità per lavorare per la gloria di Dio.
Ed allorché sentiremo la forza della nostra nullità esultiamo, perché possiamo ripetere con San Paolo « quando sono debole allora sono potente per la virtù di Cristo che abita in me » (II Cor. XII, 10).
Credere alla propria dignità di cristiani, alla propria missione è essenziale per tutte le creature. Credere all’efficacia della sofferenza vissuta in Grazia vuoi dire credere alla realtà grande della Croce.
Per questa ragione osiamo affermare che il programma dei Volontari della Sofferenza è un programma facile, accessibile a tutti, perché esso è il programma di ogni buon cristiano.
L’unica sua caratteristica consiste nel porre volontariamente a disposizione di Maria Santissima tutte le proprie sofferenze per la realizzazione delle sue grandi richieste.
E questo è per noi dolce, poiché così diamo a Maria Santissima qualcosa di reale, qualcosa di cui Ella si servirà per attuare ciò che Le sta tanto tanto a cuore come Corredentrice e come Madre del genere umano.

L.N.