L’Ancora: n. 12 – dicembre 1958 – pag. n. 1-3

Con la più grande gioia e più viva commozione portiamo a conoscenza di tutti i nostri cari iscritti che il Santo Padre ha ricevuto una rappresentanza di ammalati del Centro Volontari della Sofferenza.
Era nostro desiderio offrire al Santo Padre il dono, quasi oramai tradizionale, dei fiori e dell’ostia, quale materia del Santo Sacrificio in occasione del genetliaco di Sua Santità. Tutto era stato preparato per lasciare al portone di bronzo il dono degli infermi, quando l’Eccellentissimo Maestro di Camera, Mons. Nasalli Rocca di Corneliano, ci ha fatto sapere che il Santo Padre, nella sera di lunedì alle ore 18 ci avrebbe ricevuto al 3° piano, alla loggia, prospiciente il suo appartamento privato.
É inutile dire la commozione per tale notizia.
Alle 18 precise eravamo in attesa del Santo Padre, quando la porta del Suo appartamento privato si apre e Giovanni XXIII, sorridendo e salutando con le mani venne incontro ai sofferenti.
Il Papa vuole bene agli ammalati, si è intrattenuto presso di loro lungamente, interessandosi delle loro condizioni di salute, ma soprattutto, esortandoli a portare con pace la croce che il Signore ha dato a ciascuno di noi.
Sua Santità ha posto in rilievo che tutti devono portare la croce, perché è un precetto evangelico, comandato a tutti senza distinzione: « chi vuoi venire dietro di me prenda la sua croce e mi segua ». La croce è pesante per tutti, sia per quelli che vivono nella immobilità sia per coloro che devono attendere al quotidiano lavoro. Sua Santità ha ribadito il concetto dell’accettazione della divina volontà, costituendo, la sottomissione dell’umana volontà alla volontà di Dio, il modo più rapido per raggiungere la santificazione.
L’Augusto Pontefice mentre si intratteneva a guardare le fotografie del pellegrinaggio dei sacerdoti ammalati a Lourdes ha ricordato il Santuario di Massabielle, al quale Egli è legato con teneri ricordi.
Erano presenti all’Udienza, oltre che l’Eccellentissimo Maestro di camera, anche il nostro veneratissimo Mons. Camagni ed il sottoscritto.
Un piccolo gruppo di sofferenti diceva l’amore del Centro verso il Vicario di Cristo, Sorella Myriam che offriva un bel mazzo di rose rosse a Sua Santità, Luciano Cimini che presentava gli auguri a nome di tutti, e porgeva la teca con l’ostia, quale materia per il Santo Sacrificio. Il Chierico Rubin Gastone, affetto da sclerosi a placche, ebbe la gioia di sentire dalla bocca del Vicario di Cristo, che la sua infermità non gli avrebbe impedito la Sacra ordinazione sacerdotale; Mario Alesini, domandò la benedizione per tutti i suoi cari ed ebbe il singolare privilegio di baciare la Croce che pendeva al collo del Santo Padre; Fusi Remigio, ha goduto il premio di aver collaborato per portare dinanzi al Papa gli impediti.
Il Santo Padre si è interessato di tutto, dal pellegrinaggio dei Sacerdoti ammalati a Lourdes ai laboratori per ex ammalati rimasti impediti.
Su tutte le iniziative ebbe parole di incoraggiamento e di benedizione. Il volto sorridente del Padre comune è stato come una lieve carezza per tutti gli ammalati del nostro Centro.
I sofferenti hanno lasciato il palazzo Vaticano con nel cuore una speranza, ritorneranno non più da soli, ma con tanti nostri cari fratelli di dolore.

L.N.