L’Ancora: n. 1 – gennaio 1958 – pag. n. 1-3

Il Papa predilige gli ammalati, come un padre predilige i figli maggiormente provati.
Questo già lo sapevamo, perché innumerevoli volte, e specialmente nel recente incontro a Roma, l’avevamo potuto sperimentare.
Ma questo sentimento di amore di predilezione risalta anche di più, allorché il Vicario di Cristo, a distanza di mesi dal nostro raduno, parla di quella memorabile Udienza, con un tale entusiasmo e freschezza di ricordi, come se essa fosse avvenuta qualche istante prima. Ecco quanto avvenne:
Il 19 dicembre ebbi la gioia di essere ricevuto da Sua Santità con un gruppo della FIAT di Torino.
Nel corso dell’Udienza, fu mio dovere manifestare ancora una volta al Santo Padre i sentimenti di filiale devozione dei Volontari della Sofferenza verso di Lui.
Ed il Santo Padre, sempre pronto, con calore rispose:
— Che bella Udienza è stata quella degli ammalati! Come sono stato contento. Avrei desiderato intrattenermi anche di più ed avvicinarmi anche maggiormente ad essi, ma non mi e stato possibile.
Nel dire queste ultime frasi l’accento del Papa era accorato, come di un padre che non avesse avuto la possibilità di restare più a lungo con i suoi figli.
Immediatamente rassicurai il Papa che gli ammalati erano rimasti ugualmente tanto contenti e che di più essi non speravano. Ed Egli, prendendomi per mano, scandendo le parole e per ben due volte, disse:
— Dica agli ammalati, che li porto tutti nel cuore, che li ricordo e che voglio loro bene. Lo dica a nome Mio.
Dinanzi a tanta paterna effusione mi feci ardito:
— Anche gli ammalati, Beatissimo Padre, Le sono sempre vicino e pregano continuamente per Lei.
— Ebbene — disse il Santo Padre — porti agli ammalati i Miei auguri, dica che li seguo e che Mi compiaccio per quanto fanno. Porti loro la Mia più ampia Benedizione.
Come sono lieto, fratelli ammalati, di potervi portare gli auguri del Papa! Voi pensate a Lui, rivivendo ancora, nel silenzio della vostra camera, le ore di gioia passate nella Basilica di San Pietro, oppure alla Sua presenza nel cortile del Belvedere.
Il Papa «vi ama », «vi segue », « vi porta tutti nel cuore » ed ha fatto giungere a noi la Sua parola ed il Suo compiacimento, che sono parola e compiacimento del Vicario visibile di Gesù Cristo.
Quanto è bello all’inizio di questo nuovo anno sentire che il Papa ci è così vicino. Anzi è Lui che con il Suo paterno augurio ci introduce nell’anno Lourdiano. É Lui che « si compiace » perché attuiamo le richieste rivolte dalla Madonna a Lourdes ed a Fatima.
L’augurio ed il compiacimento del Santo Padre sono per noi, però, argomenti di maggior impegno per il nostro apostolato.
La Vergine santa ha indicato questo apostolato a Lourdes ed il Papa vuole questo apostolato, lo vuole nella forma umile, piana e silenziosa con cui lo si sta attuando, senza nulla peraltro omettere per conquistare tutti i nostri fratelli di dolore alla vita della grazia ed indurli ad offrire il frutto della loro sofferenza a Maria Santissima per la conversione dei peccatori.
Le espressioni di predilezione del Papa per i sofferenti e per questo apostolato sono una logica conseguenza di quanto Egli ebbe già a dire quando pronunciò il Suo augusto Messaggio al popolo di Roma per un « Mondo Migliore ». In tale Messaggio Sua Santità invitava l’umanità a voler attuare le richieste rivolte da Maria Santissima a Lourdes.
E noi che faremo per il Papa? Non potremo darGli un segno tangibile del nostro amore?
Un’idea! Ve la comunico come è sorta in me, un’idea che dovrebbe essere un piano di riconoscenza concreta:

INTESTIAMO AL NOME DI PIO XII IL PIANO RISERVATO AI SACERDOTI AMMALATI NELLA CASA CUORE IMMACOLATO DI MARIA A RE, FACENDO UNA FONDAZIONE:
DONIAMO A PIO XII ED AI SUOI SUCCESSORI LA FACOLTA’ DI DESIGNARE ALLA CASA DI RE 25 SACERDOTI AMMALATI, IMPEGNANDOCI, DA PARTE NOSTRA, A TENERLI GRATUITAMENTE PER SEMPRE.

Venticinque Sacerdoti potranno così entrare nella Casa della Madonna per designazione del Santo Padre e ritrovare in tale modo il proprio sacerdotale ministero presso gli altri ammalati. Quanti Sacerdoti ammalati si rivolgono al Papa, domandando il Suo augusto interessamento, per essere ricoverati in qualche istituzione benefica. Ebbene, a casa finita, gli ammalati presenteranno al Papa il dono di 25 posti gratuiti a Re, per 25 Sacerdoti ammalati, che vogliano dedicarsi alla valorizzazione del dolore.
Un piano della Casa Cuore Immacolato di Maria costa 50.000.000. Ciò non ci spaventa e non ci arresta. Saranno gli ammalati, i più poveri ed i più bisognosi ad avere l’onore di presentare al Vicario di Cristo questo piano di carità concreta e riconoscente, che dice la loro filiale devozione verso di Lui.
Tutto il ricavato della Terza Mobilitazione Generale è già diretto o questa finalità.
In questo anno 1958 noi lavoreremo tanto, fino a che non avremo trovato tale cifra.
Tutti i nominativi, con relativa offerta, saranno elencati in un registro che sarà poi consegnato dagli ammalati stessi al Vicario di Cristo.
E così ancora una volta sarà provato quanto giuste siano le parole di San Paolo: « il Signore elegge le cose umili per confondere le potenti, quelle che non sono, per confondere quelle che sono ».
Cari ammalati, auguri, buon Anno! Avanti dunque con una serrata intensificazione di preghiera ed una calma ma costante ricerca dei mezzi per la Casa della Madonna.
La Vergine santa vi benedica tanto, vo animi a sempre maggiori mete e vi protegga.

L. N.