L’Ancora: n. 9/10 – settembre/ottobre 1959 – pag. n. 2-5

La recente Enciclica del Santo Padre sul Santo Rosario ci porta ancora una volta a considerare la bellezza e necessità di questa devozione. É, infatti, la devozione più bella, che continuamente fiorisce tra i cristiani; la devozione inoltre caratteristica del nostro Centro.
Nel Santo Rosario meditiamo vicino a Maria Santissima l’amore misericordioso di Gesù che si immola per noi fino alla morte di Croce e l’amore della Madre nostra celeste, che ha accettato di essere la Corredentrice.
Volendo noi attuare le richieste rivolte da Maria Santissima a Lourdes ed a Fatima, necessariamente dobbiamo prendere, quale punto di partenza, le Sue parole ed i Suoi insegnamenti a Santa Bernardetta ed ai tre pastorelli di Cova di Jria.
La «Bianca Signora» appare alla piccola Soubirous con il rosario al braccio e dà il via alle apparizioni con un ampio segno di croce, fatto, tenendo in mano il crocifisso della corona che le pendeva al braccio.
In tale atteggiamento Maria Santissima è stata riprodotta in una magnifica Statua di marmo a Lourdes, posta dinanzi alla Cappella delle Confessioni, al lato destro del Santuario.
La Madonna inoltre si è degnata di recitare la corona con la piccola Bernardetta, mentre ai tre pastorelli di Fatima ne ha richiamato la recita attenta e devota.
A Francesco promette il Paradiso « dopo che avrà recitato tanti rosari ».
Per meglio comprendere l’importanza del Rosario nella nostra Associazione consideriamo gli impegni che assume, chi dà l’adesione al Centro Volontari della Sofferenza.
L’attività nostra di ammalati, iscritti al Centro Volontari della Sofferenza, si svolge in un piano evidentemente soprannaturale e precisamente in tre modi:

1) L’iscritto al Centro si propone di vivere in “ grazia di Dio “ per essere spiritualmente operante. E, per quanto riguarda questo impegno vi è nulla di particolare, né di speciale, poiché ogni uomo che nasce alla vita della « grazia », mediante il Santo Battesimo, si impegna a vivere da morto al peccato ed a combattere la concupiscenza per far trionfare sempre in sé la vita di Dio.
La « grazia », vita di Dio in noi, è la base della vita soprannaturale ed è la condizione essenziale della nostra produttività spirituale. Questo impegno è quindi basilare per chi vuol far parte dell’Associazione.
Soltanto vivendo in « grazia » si diventa soggetto d’azione, ossia si agisce personalmente mediante l’offerta della propria sofferenza, santificata appunto dalla grazia.

2) La seconda caratteristica del Centro Volontari della Sofferenza, caratteristica che lo distingue da qualsiasi altra associazione di ammalati o per ammalati, sta nella risposta che ogni iscritto dà a Maria Santissima, per attuare le sue richieste rivolte a Lourdes ed a Fatima. Alla Vergine Immacolata che domanda penitenza per la conversione dei peccatori, che chiede riparazione per i tanti peccati che offendono il cuore di Gesù ed il Suo Cuore Immacolato, che vuole preghiere per il Papa ed i Sacerdoti, l’ammalato iscritto al Centro offre il frutto della sua spirituale attività: « il proprio dolore vissuto in grazia ».
In questa seconda nota caratteristica sta la « volontarietà » dell’iscritto: mettere a disposizione di Maria Santissima tutta la propria soprannaturale attività per attuare quanto Ella ha domandato.
Chi si iscrive al Centro non dà una intenzione particolare alla propria sofferenza ma l’accetta e la offre alla Madonna per le finalità indicate da Lei.
Le finalità esposte dalla Vergine Santa, del resto, sono così generali e così vaste che non è possibile trovarne altre che in qualche maniera non entrino in quelle già da Ella stessa indicate.
Il programma spirituale del Centro è quindi essenzialmente mariano; le parole che costituiscono la “ carta del lavoro “ — sempre in piano spirituale ben inteso — dei nostri ammalati sono le parole della Madonna.
Entrare a far parte dei Volontari della sofferenza vuol dire solennemente promettere di vivere in « grazia» e « volontariamente » donare tutto a Maria Santissima per l’attuazione delle sue tre grandi finalità.

3) Il terzo settore, in cui agisce il Volontario della Sofferenza, è quello della preghiera.
La Madonna a Lourdes ha chiesto preghiera e penitenza, e così pure a Fatima.
La penitenza è attuata dall’offerta del proprio dolore nella maniera indicata dal secondo punto, la preghiera invece costituisce un vero e proprio settore di attività.
Nello statuto infatti dei Volontari della Sofferenza si parla di offerta rinnovata al Signore per mezzo di Maria Santissima del proprio dolore e di recita quotidiana della Corona.
Anche questo impegno è caratteristico nell’Associazione. Nè si potrebbe parlare di attuazione della volontà della Madonna se sì trascurasse la devozione che Ella stessa ha espressamente richiamato.
La devozione del Rosario tra i Volontari della Sofferenza non può essere ignorata, né tanto meno trascurata.
Lo statuto fa comprendere che l’impegno della recita della corona non è un impegno « assoluto », ma compatibile con lo stato della malattia.
La parola « possibilmente »non vuoi dire che sia una devozione che si cerca di far comprendere a coloro che si iscrivono, ma sta ad indicare che se un infermo, per ragioni dì malattia, di indisposizione momentanea o di accentuazione del proprio dolore, non può recitare in quel dato giorno la Corona, non deve crearsi un’angustia d’animo.
Lo statuto incoraggia la recita della Corona: la corona è la recita delle cinque poste, mentre il Rosario delle 15.
Il Santo Padre nella Sua recente Enciclica dice espressamente, che Egli fin dalla gioventù ha preso la bella abitudine di recitare il Rosario intero — ossia le 15 poste — tutti i giorni, cosa, che egli ha continuato a fare sempre come espressamente ha detto nella stessa Enciclica.

Dopo il paterno richiamo del Santo Padre alla devozione base della nostra Associazione dobbiamo fare un serio esame sul modo con cui pratichiamo questa devozione.
Può essere che questa chiarificazione di impegni dei Volontari della Sofferenza rallenti un po’ gli entusiasmi ed il numero sempre crescente delle iscrizioni, ma ciò non è un male. Anzi è precisa intenzione della Direzione di richiamare sempre di più gli iscritti ad una osservanza molto fervorosa dei propri obblighi, per cui è preferibile che da 50.000 si scenda anche a poche migliaia di iscritti pur di fedelmente attuare c1iìanto la Vergine Santa ha domandato.
Se poi invece questo richiamo farà sì che tutti gli aderenti diventino strumenti sempre più efficienti nelle mani della Madonna per l’unione di tutti gli ammalati del mondo, allora sia benedetto il Signore!
Si vedrà così la schiera silenziosa degli ammalati, allineati con Maria Santissima in solenne impegno di corredenzione per bilanciare i tanti peccati dell’umanità.
In questo caso la schiera dei Volontari della Sofferenza sarà la schiera della Madonna, una schiera « forte e terribile come esercito schierato a battaglia ».

L.N.