Ad un anno esatto dall’Udienza speciale con Papa Francesco in Aula Paolo VI, oltre settecento, tra ammalati e accompagnatori, iscritti al Centro Volontari della Sofferenza del Piemonte e della Valle D’Aosta, insieme ai Silenziosi Operai della Croce e a un gruppo del CVS della Toscana, si sono ritrovati, guidati dalla coordinatrice regionale Giovannina Vescio, nel Duomo di Torino per pregare davanti alla Santa Sindone.
“Il 17 maggio è una data importante – ha spiegato don Armando Aufiero, responsabile dell’Apostolato del CVS – nella storia delle Associazioni e nella biografia di Luigi Novarese beatificato l’11 maggio 2013 a Roma. Il 17 maggio 1931 i medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure certificano la “completa guarigione” di Novarese dalla tubercolosi ossea che lo aveva colpito all’età di 9 anni. Lo stesso giorno del 1943 egli fondò la Lega Sacerdotale Mariana, associazione che aveva lo scopo di venire in aiuto ai preti feriti, infermi o in gravi condizioni economiche a causa della guerra. Quattro anni dopo, 17 maggio 1947 tenne a battesimo il Centro Volontari della Sofferenza, dando l’avvio a un nuovo apostolato fra i malati”.
Finita la visita in Duomo, i pellegrini si sono radunati presso l’Arsenale della Pace del Sermig dove hanno consumato il pasto prima di assistere allo spettacolo teatrale allestito per l’occasione da Letizia Ferraris e realizzato dai ragazzi dell’associazione che hanno messo in scena una breve rappresentazione dei momenti più significativi della vita del beato Novarese.
A seguire, l’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha presieduto la messa e, durante l’omelia, si è rivolto agli ammalati presenti: “L’Ascensione rappresenta il compimento del cammino di Gesù che tornando al Padre porta i segni della sofferenza, del peccato, i segni dell’umanità. Porta le piaghe che sono le sofferenze di molte persone, voi malati soprattutto, che continuano la Passione di Gesù che attraverso la Sua sofferenza ci ha guariti e salvati. Avendo davanti agli occhi la luce di Cristo, camminate sulla strada che Lui ha percorso. Per questo Novarese ha parlato dell’ammalato come apostolo: colui che vive e testimonia la speranza e il suo dono a tutti, percorrendo giorno per giorno la strada del Signore”.
A conclusione della giornata, il Moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce, don Janusz Malski, ha ricordato che giovedì 14 maggio don Armando Aufiero ha conseguito il dottorato in Teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi dal titolo Il profilo morale e cristiano dell’esperienza della sofferenza nell’opera di Luigi Novarese in cui viene analizzato il pensiero del beato di Casale che ha dato un’importante interpretazione spirituale e pastorale alla questione del dolore.P