Domenica 20 dicembre monsignor Marco Arnolfo aprirà dalle ore 09.45 la Porta Santa al Santuario della Beata Vergine del Trompone di Moncrivello, Vercelli.
«Questa è la porta del Signore… apritemi le porte della giustizia… per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa, Signore». Così aveva detto lo scorso 8 dicembre Papa Francesco, di fronte ad oltre 50 mila fedeli radunatisi in Piazza San Pietro per l’apertura della Porta Santa della Basilica.
Oltrepassare quella soglia, ha detto Papa Francesco durante l’omelia, «significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e a ognuno va incontro personalmente». Il rito esprime simbolicamente la possibilità offerta ai fedeli, in occasione del Giubileo, di compiere “un percorso straordinario” verso la salvezza. Le “porte della misericordia” sono state aperte domenica 13 in ogni diocesi del mondo mentre il 20 dicembre, toccherà ai luoghi di culto di particolare importanza. Papa Francesco ha infatti concesso la possibilità di celebrare l’apertura di una Porta Santa come le basiliche papali di Roma anche a quei santuari, come ad esempio quello della Beata Vergine del Trompone di Moncrivello, che sono punti di riferimento significativi per la pratica del sacramento della riconciliazione.
Attraverso questa soglia passeranno i pellegrini durante quest’Anno Santo, che si concluderà il 20 novembre 2016.
«Per ottenere l’indulgenza giubilare – spiega don Giovan Giuseppe Torre, rettore del Santuario del Trompone – i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, partecipando alla celebrazione eucaristica o a una celebrazione liturgica, ad esempio le lodi, i vespri o a un “esercizio di pietà” (come la Via Crucis o il Rosario, ndr)».
In terzo luogo, essi devono anche impegnarsi in opere di carità e penitenza che esprimano la conversione del cuore.
«Ringraziamo il vescovo Arnolfo perché aprire anche qui al Trompone la Porta Santa – prosegue don Torre – vuol dire essere ancora più vicini a tutti gli ammalati che ogni giorno vengono a curarsi presso la Casa di cura “Mons. Luigi Novarese” e ai degenti dell’Rsa Virgo Potens”, seguendo il messaggio di Papa Francesco che ci esorta a metterci a servizio degli ultimi mettendo in pratica le opere di misericordia corporali e spirituali».