Anche don Armando Aufiero, Responsabile dell’Apostolato del Centro Volontari della Sofferenza, è tra i 1.142 Missionari della misericordia che da ieri, in tutte le diocesi del mondo, sono diventati inviati speciali e ambasciatori del Giubileo.
“In questa celebrazione sono presenti i Missionari della Misericordia – ha detto Papa Francesco durante la messa in San Pietro in occasione del Rito di benedizione e imposizione delle Ceneri – per ricevere il mandato di essere segni e strumenti del perdono di Dio. Cari fratelli, possiate aiutare ad aprire le porte dei cuori, a superare la vergogna, a non fuggire dalla luce. Che le vostre mani benedicano e risollevino i fratelli e le sorelle con paternità; che attraverso di voi lo sguardo e le mani del Padre si posino sui figli e ne curino le ferite!”.
Chiamati a “essere segni e strumenti del perdono di Dio”, i Missionari della Misericordia hanno la facoltà di assolvere dai peccati riservati alla Sede apostolica.
Due gli inviti che papa Francesco ha rivolto ai fedeli durante l’omelia: “Lasciatevi riconciliare con Dio” e “Ritornate a me con tutto il cuore”. La “porta aperta” da attraversare è Cristo, e la Quaresima è tempo di “potatura” per ritrovare “la pulizia del cuore e della vita”.
Il Pontefice ha poi concluso: “Ritornate a me – dice il Signore – ritornate con tutto il cuore»: non solo con qualche atto esterno, ma dal profondo di noi stessi. Infatti Gesù ci chiama a vivere la preghiera, la carità e la penitenza con coerenza e autenticità, vincendo l’ipocrisia. La Quaresima sia un tempo di benefica “potatura” della falsità, della mondanità, dell’indifferenza: per non pensare che tutto va bene se io sto bene; per capire che quello che conta non è l’approvazione, la ricerca del successo o del consenso, ma la pulizia del cuore e della vita; per ritrovare identità cristiana, cioè l’amore che serve, non l’egoismo che si serve. Mettiamoci in cammino insieme, come Chiesa, ricevendo le Ceneri – anche noi diventeremo cenere – e tenendo fisso lo sguardo sul Crocifisso. Egli, amandoci, ci invita a lasciarci riconciliare con Dio e a ritornare a Lui, per ritrovare noi stessi”.