L’appuntamento annuale a Montichiari (Bs), in occasione della Pentecoste, non è stato disatteso neppure quest’anno. Così Domenica 15 maggio u.s. diverse centinaia fra ammalati, accompagnatori, pellegrini,fratelli ed amici hanno raggiunto, a partire dalle prime ore pomeridiane, il maestoso colle di San Pancrazio, “occupando” la casa dei Silenziosi Operai della Croce di Montichiari. Quest’anno il desiderio di ritrovarci, dopo l’avventuroso pellegrinaggio di Pasqua a Lourdes, è stato veramente forte e deciso, al punto da sfidare le incerte previsioni meteorologiche e, soprattutto, i certi e ben vistosi, nuvoloni minacciosi nel cielo, provenienti dal lago.
Puntuali i volontari della Protezione Civile presidiano i parcheggi ed accolgono, assieme ai fratelli ed amici, gli ammalati e le persone che arrivano in continuazione fino alle 15,30; nel frattempo, nella spianata del prato, si sistemano le ultime cose per preparare il momento celebrativo ed intanto….. inizia a cadere qualche goccia. Non vogliamo demordere e credo che ognuno in cuor proprio formula la richiesta al cielo, perchè le nubi abbiano ad andarsene, sicuramente il più convinto e sicuro del bel tempo, è don Marco, che sembra proprio non vedere i nuvoloni minacciosi, ed invita tutti a prendere posto perchè inizia il rosario meditato, naturalmente all’aperto. Alcuni fratelli e sorelle hanno predisposto un punto vendita dei libri dell’Associazione e di informazione per i prossimi appuntamenti dei Volontari della Sofferenza; nella sala, accanto alla segreteria, è stata allestita una ricca pesca di beneficenza.
Personalmente all’arrivo, mentre mi accingo a varcare il portone d’ingresso, fra alcune persone scorgo Daniel, che mi abbraccia e mi saluta, sempre nella sua massima discrezione: sono molto felice di rivederlo, e non posso non ricordare i momenti vissuti a Lourdes, legati alla sua preziosa testimonianza. Dopo i saluti ad altri volti familiari ed amici, Daniel mi riavvicina e, con fare semplice, ma gioioso, mi fa dono del suo scritto “La forza di Daniel”, neppure il tempo di aprirlo per chiedere una sua dedica che all’interno della copertina trovo scritto “Al mio nuovo amico da Daniel”…. e gli occhi mi si velano dalla commozione.
Siamo tutti indaffarati per gli ultimi preparativi ed ancora preoccupati per il tempo che non lascia intravedere il bello, ma siamo già in ritardo per la celebrazione eucaristica. Proviene dalla chiesa la processione dei sacerdoti concelebranti seguiti dal presidente don Roberto. Solenne celebrazione preceduta dalla presentazione all’altare di sette lucerne, portate dai rappresentanti dei diversi gruppi dell’Associazione (famiglie, giovani, gruppo attivo, ecc.), che rappresentano i sette doni dello Spirito Santo che sarà invocato poco dopo. Intanto il cielo si è aperto, il sole la fa da padrone e dall’altare la visione è un incanto: sullo sfondo, oltre il muretto di cinta si apre, a vista d’occhio, tutta la pianura in un cielo terso, che ravviva i colori della natura, anche gli alberi che fanno da contorno a questa “chiesa aperta” sembrano essere un protezione, ai raggi del sole, che filtrano, ma anche un contenitore della forza dello Spirito Santo che viene invocato nella recita delle sequenza prima dell’acclamazione al Vangelo. Don Roberto Lombardi, nell’omelia, pone in risalto il valore della sofferenza e della croce quotidiana, affiancato alla forza vitale donata dallo Spirito Santo. La sua voce si increspa quando parla del coraggio e della tenacia degli ammalati nell’offrire la loro sofferenza fisica e morale per il bene dei fratelli e dell’umanità intera. All’offertorio vengono portati all’altare, oltre al pane ed al vino, il lavoro manuale del gruppo attivo, unitamente a due cestini che contengono i nominativi delle persone care ed amiche dell’opera di mons. Novarese che ci hanno lasciati in questo anno ed i nomi dei sofferenti per i quali desideriamo pregare il Signore perchè li assista e li accompagni in ogni giorno. Al momento della consacrazione l’attenzione e la concentrazione sono tali che si odono solo le parole in coro dei concelebranti ed il cinguettio degli uccelli, che trovano riparo negli alberi maestosi, che sono le “pareti” della nostra chiesa. Il coro, ben nutrito di componenti, accompagna la comunione in un clima di serenità, che invita a lodare il Signore, nella preghiera del cuore. Luciana Cavagna porta a tutti i presenti il saluto ed il caro pensiero di Paolo Marchiori, ancora ricoverato in ospedale, dove le sue parole sono sempre uno sprono ed un’iniezione di forza vitale per affrontare con amore le nostre difficoltà. Successivamente Luciana comunica gli avvisi, presentando le prossime attività dei Volontari della Sofferenza: dagli esercizi spirituali a Re, al Giubileo degli ammalati del 12 giugno p.v. a Roma, dal musical, ideato da Fiorella, “Come vivere una sinfonia” che sarà rappresentato il 29 maggio p.v. a Ghedi, al prossimo appuntamento qui a Montichiari a luglio, in occasione della commemorazione del beato Luigi Novarese.
Dopo la benedizione solenne conclusiva, ci si porta tutti all’ingresso della casa dei Silenziosi per un momento fraterno e conviviale. Gustiamo con soddisfazione le torte salate, i panini ed i dolci preparati dai volontari, ma nel contempo continuiamo a salutarci, a ricordare la Pasqua a Lourdes, a guardare e scambiarci le fotografie di quei giorni; nel salutarci, molti si danno già appuntamento al prossimo pellegrinaggio a Lourdes per la Pasqua 2017. (Sergio Caprioli)