Lo scorso 15 febbraio, in occasione della Giornata mondiale del malato, il Centro Volontari della Sofferenza di Torino ha organizzato un incontro nella parrocchia “Beato Piergiorgio Frassati” di Torino. Ospite del pomeriggio, il biografo del beato Luigi Novarese, il giornalista Mauro Anselmo.
Di fronte a una quarantina di fedeli, sono stati tre gli argomenti trattati da Anselmo alla luce del pensiero e del carisma del nostro Padre fondatore: il significato delle apparizioni mariane a Lourdes e a Fatima, il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del malato e la nuova “Nuova Carta degli operatori sanitari” pubblicata recentemente dalla Libreria Editrice Vaticana, dove al paragrafo 31 si legge: «E’ dimostrato che in ogni patologia la componente psicologica ha un ruolo più o meno rilevante, sia come concausa sia come risvolto sul vissuto personale. Di ciò si occupa la medicina psicosomatica che sostiene il valore terapeutico della relazione personale tra l’operatore sanitario e il paziente». A cui ha fatto seguito il commento di Anselmo: «Sessant’anni fa Novarese invitava i medici a non sottovalutare il modo con il quale il malato reagiva psicologicamente alla malattia. Sottolineava che alcune patologie erano il frutto di malesseri spirituali profondi. E, per quanto riguarda il rapporto fra medico e malato, sosteneva il valore di quella che oggi definiamo come “empatia”, il termine che indica la capacità del dottore di dedicare tempo e ascolto al paziente, di trasformare il rapporto umano in terapia».
L’incontro è stato molto seguito dalle persone presenti: «Anselmo ha provocato molti interrogativi – spiega Giovannina Vescio, responsabile del CVS Piemonte e tra gli organizzatori dell’evento – tra cui “come si fa ad accettare la malattia e la disabilità?”, l’esempio di Monsignore e il suo carisma danno delle risposte e i fedeli della parrocchia Frassati, insieme a loro sacerdote don Primo Soldi, hanno già riproposto un nuovo incontro per approfondire questi temi».