Cinque giorni di festa al Santuario del Trompone dal 20 al 24 aprile per celebrare quello che è «un incontro di famiglia – come ha detto al termine della messa domenicale don Giovan Giuseppe Torre, rettore del Santuario – per ricordare la miracolosa guarigione di una donna ricurva e ammalata proveniente da Cigliano, Domenica Millianotto, avvenuta dove oggi sorge il Santuario, dopo l’apparizione della Beata Vergine, la prima domenica dopo Pasqua del 1559».
Tanti gli appuntamenti che si sono succeduti, dal triduo di preparazione che ha visto la Celebrazione mariana, l’Adorazione Eucaristica, la processione di sabato dei fedeli delle parrocchie limitrofe, con la messa in Santuario presieduta dal vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Cerrato, sino alla festa di domenica 23.
A portare il saluto dell’arcivescovo Marco Arnolfo in viaggio nelle missioni diocesane di Mozambico, ci ha pensato mons. Mario Allolio, vicario generale della diocesi di Vercelli che ha celebrato la funzione eucaristica domenica pomeriggio: «Maria, venerata in questo luogo di guarigione come Vergine Potente, ci invita a guardare a Gesù come a una guida sul nostro cammino, e ci dice di abbandonarci a Lui, come ha detto ai servi delle Nozze di Cana “fate tutto quello che Lui vi dirà”».
Terminata la messa, i fedeli si sono spostati nella sala Sant’Eusebio, per assistere allo spettacolo Tra luci e ombre, dalla ‘Millianotta’ a oggi a cura dei volontari, che ha riscosso un notevole successo. Attraverso l’utilizzo di ombre cinesi, musica e testi, i volontari, guidati da Concetta Guarini, sorella dei Silenziosi Operai della Croce, hanno raccontato la storia del Complesso del Trompone e le opere che oggi si svolgono. Dalla apparizione della Madonna, alla costruzione del Santuario, dal convento francescano alla realizzazione del Seminario Minore diocesano, fino agli anni Settanta con l’arrivo dei Silenziosi Operai della Croce e le opere che hanno compiuto: la Casa di cura “Mons. Luigi Novarese” e l’RSA “Virgo Potens”. Molto spazio è stato anche dato alla figura del fondatore dell’opera, il beato di Casale Monferrato, monsignor Luigi Novarese.
Terminato lo spettacolo, don Alberto Carlevato, parroco di Tonengo, Mazzè e Villareggia ha celebrato la funzione eucaristica, animata dal coro La Genzianella.
L’ultimo appuntamento si è svolto il giorno dopo con la celebrazione in Santuario degli ex allievi del Seminario minore diocesano, nei cui locali oggi sorge l’RSA “Virgo Potens”. Tra i presenti, circa venticinque sacerdoti diocesani hanno concelebrato la funzione presieduta da mons. Mario Cappellino, di Tronzano Vercellese, storico della diocesi, che ha ricordato la visita al Trompone di San Carlo Borromeo, nel 1584, come illustrato nella pala dell’altare di destra della Rotonda del Santuario. «Fu durante quell’incontro – ha spiegato mons. Cappellino -, che San Carlo dispose che fosse costruito un piccolo seminario, collegato con quello già fondato precedentemente a Vercelli».
Numerose le iniziative presenti durante la giornata di domenica, tra cui gli stand “Fiori e Sapori”, il mercatino floreale in collaborazione con il Centro Socio Riabilitativo “Nostra Signora di Fatima” di Meldola (FC), il “Banco di beneficenza” e lo “Stand benefico” con la vendita di vari prodotti fatti a mano. «Un grazie particolare va a tutti i volontari e ai fedeli per le molte offerte raccolte – ha spiegato Mara Strazzacappa, tra gli organizzatori della festa – il cui ricavato sarà destinato alla realizzazione del “Giardino delle stagioni”: rendere accessibile e usufruibile l’ampio parco adiacente al Santuario, e creare un giardino terapeutico, l’“Healing Garden”, per gli ospiti sia della nuova RSA “Virgo Potens” che della Casa di cura “Mons. Luigi Novarese” con lo scopo di favorire il riorientamento spazio temporale e la socializzazione degli ospiti e il relax del personale e dei visitatori». Tra le iniziative da segnalare, ricordiamo la vendita di oltre duemila biglietti della lotteria e la mostra di pittura curata dagli artisti Gabriella Cagliano, ammalata, ricoverata nell’RSA “Virgo Potens” e Luigi Barberis, di Alice Castello, che hanno esposto le loro opere.
E’ possibile conoscere i numeri della lotteria risultati vincenti telefonando al centralino della struttura, consultando il sito www.trompone.it o presso la bacheca della hall della Casa di cura dove sono esposti.