Un grande grazie al Signore per le meraviglie che ha compiuto e continua a compiere in questa piccola porzione di Chiesa di Mouda (Camerun) e in particolare nella Fondazione Bethléem, per la fiducia e la stima che continua ad avere nelle persone che ha chiamato a seguirlo e servirlo nei più piccoli.

La preparazione e realizzazione di questo evento ha fatto risuonare nel cuore di ognuno un grande e riconoscente Magnificat!
Sì, perché fin dalla vigilia del 2 ottobre all’alternanza di canti e balli eseguiti dalle corali della Fondazione, non sono mancate testimonianze di persone che hanno vissuto e che vivono in Fondazione. Testimonianze in cui sono state condivise esperienze vissute, valori acquisiti o approfonditi necessari per vivere nella società per la propria realizzazione.
Fin dalle prime ore del mattino nella Fondazione si sentiva un brusio: bambini, educatori, giovani del CFAAM… tutti al lavoro perché la giornata rispecchiasse la riconoscenza e l’amore di ognuno nell’accogliere con gioia e decoro le personalità religiose, civili e tradizionali e quanti sarebbero arrivati per soffiare assieme a noi su venti candeline di passione e speranza condivisa e donata.
Adulti e piccini, autorità e civili, ognuno era al suo posto pronto per partecipare e vivere le Celebrazioni programmate. Il primo ad arrivare e prendere parte attiva alla festa è stato Mons. Barthélemy Yaouda Hourgo, vescovo di Yagoua. Poco dopo è giunto anche il sotto-prefetto di Moutourwa con il suo seguito e finalmente abbiamo intonato l’inno nazionale e accolto ufficialmente le autorità presenti.
In nome di padre Danilo e sorella Rosa, il nostro Assistente sociale Gondang Sali Emmanuel ha esposto ai partecipanti una breve ma significativa presentazione della Fondazione Bethléem, seguita dalla rievocazione di quanto in questi vent’anni è stato offerto alla popolazione per favorire e sostenere lo sviluppo e la promozione umana della persona nell’ambito sociale, educativo e formativo. Questo esposto ci ha portati a toccare con mano la provvidenza del Signore e la sua attenzione che continua ad operare e raggiungere tante persone, attraverso la sensibilità e il sacrificio di quanti continuano ad amare e sostenere questa “missione”. Non è mancato il saluto del sotto-prefetto il quale, pur essendo arrivato da poco in questa Regione del Camerun, ha sottolineato che non c’è un villaggio in cui la Fondazione non è presente con una delle sue opere a favore della gente: con pozzi, con edificazioni di aule, con arredi vari… fino a costruire dei bagni, donare una televisione ai prigionieri… Ha concluso presentando il suo semplice e profondo grazie, a nome anche della Stato, con l’augurio di continuare questo scambio di bene e collaborazione tra Italia e Camerun.
Questo ventesimo compleanno è stato occasione per riconoscere e ringraziare l’operato di sei dipendenti che da tempo larorano con noi e che sono stati decorati dal sotto-prefetto con la Medaglia d’Argento e la Medaglia d’oro per l’anzianità di servizio. Alla fine della cerimonia di decorazione, tanto sentita dal personale, è iniziata la Celebrazione della S. Messa presieduta dal nostro vescovo Barthélemy con p. Danilo, alcuni suoi confratelli del PIME e altri preti della diocesi. La funzione è stata ritmata dai nostri bambini e ragazzi con canti in varie lingue e con l’animazione della processione della Parola ce per la processione offertoriale, durante la quale anche il personale ha espresso la sua solidarietà donando offerte, generi alimentari e prodotti per l’igiene.
In questa moltitudine di suoni, usanze e colori si è effettivamente sentita l’universalità e la bellezza della Chiesa missionaria in cammino!
Nella sua omelia il vescovo ci ha richiamati alla conversione: persone che operano ed amano il bene e non “demoni”, persone che seguono e operano per il male! Ci ha spronati ad affidarci e avere fiducia nei nostri angeli custodi, che sono sempre con noi e ci guidano. Anche lui ha ringraziato ed evidenziato il “servizio” che la Fondazione Bethléem offre alla diocesi e alla Chiesa presente in Camerun perché è un’opera offerta anche a persone che arrivano da varie parti della nazione, lasciando così una testimonianza molto bella a tutti coloro che bussano in cerca di aiuto e fiduciosi di trovare una risposta alle proprie necessità.
Le giornate commemorative ci spronano a trovare nuove strategie per risvegliare la creatività, dare voce al sentimento di ognuno e spingere noi e quelli che vivono con noi a mettere in pratica quanto si apprende non solo per il bisogno materiale ma per testimoniare con libertà quanto abbiamo nel nostro cuore, Quest’anno abbiamo provato con un concorso di poesie, attività rimasta apparentemente in sordina, che ha però stuzzicato l’intelletto dei più coraggiosi che hanno colto il dado gettato e rilanciato con poemi commemorativi nuove sfide in versi per i prossimi anni di attività della Fondazione Bethléem.
Ci piace lasciarvi con una domanda alla quale noi abbiamo dato la nostra risposta ma alla quale anche voi siete liberi di darne una e poi impegnarvi nel renderla visibile e operante.
Possiamo presentare questo grande avvenimento come il cristallo? Sì, come questo vetro particolare è dotato di trasparenza, lucentezza, flessibilità, così la Fondazione, fin dall’inizio, ha operato, continua e si impegna ad operare!

“ Comprenderai con il tempo, che il segno del passaggio di una persona nella tua vita,
non dipende da quanto ti è rimasta accanto,
ma da quanto ti ha lasciato dentro”