Alla Conferenza hanno partecipato 350 rappresentanti delle realtà socio-sanitarie giunti da tutto il mondo oltre ai manager di 150 ospedali provenienti dai cinque continenti.
Il tema trattato riveste un’enorme importanza sociale perché invita a riflettere sulle oggettive disparità presenti nel mondo in materia di salute specialmente riguardo l’accesso alle cure mediche che, in certe realtà sociali, risultano essere difficoltose e non equamente distribuite. Soprattutto nei Paesi che hanno scarse risorse economiche, le cure sanitarie rappresentano purtroppo spesso un diritto negato essendo queste legate a fattori di ordine prettamente economico. Di fronte ad un fenomeno del genere, la coscienza cristiana e quella di ogni uomo non può restare indifferente. Sul pianeta attualmente sono presenti oltre 116.000 strutture socio-sanitarie legate alla Chiesa che vedono impegnati medici, operatori sanitari, cappellani e laici in varie zone del mondo come l’Africa, le Americhe, l’Asia, l’Europa e l’Oceania.
Le tre parole d’ordine che hanno rappresentato il leit motiv della Conferenza sono state: informare, conoscere e agire. Tre termini che fungono da apripista per impostare e promuovere una formazione umana, teologica e spirituale in grado di far fronte alle disparità che si vengono a creare in materia di salute tra zone del pianeta industrializzate e zone depresse, dando spazio all’accoglienza e alla condivisione di esperienze comuni nel campo della gestione sanitaria nonché alla pianificazione di un’idonea pastorale dell’assistenza sanitaria.