Il 20 maggio è arrivata a Casale Monferrato (Al), la “Staffetta della speranza” l’iniziativa che ha portato durante l’anno, nelle diocesi del Piemonte, la teca contenente le stampelle che sorreggevano il sacerdote casalese negli anni della malattia per farne conoscere meglio la figura e l’insegnamento.
Ad attenderle alla cascina Serniola, luogo di nascita del beato, i giovani del gruppo attivo e gli adulti del CVS diocesano. Nel pomeriggio si è svolto l’incontro di scuola associativa dal titolo “Le virtù cardinali, quando la vita si incontra con la fede”, tenuto da sorella Angela Petitti, Responsabile dell’apostolato. Il Gruppo attivo ha invece approfondito la conoscenza del beato Novarese portando in scena una piccola rappresentazione dal titolo “La storia di Luigi”. L’incontro è terminato con la celebrazione eucaristica officiata da don Claudio Cipriani, assistente diocesano.
Fino al 27 maggio le stampelle rimarranno presso la basilica del Sacro Cuore al Valentino. “E’ significativo che la prima tappa dell’esposizione a Casale sia la Basilica dei Salesiani – spiega sorella Concetta Guarini, dei Silenziosi Operai della Croce – e che i fedeli possano pregare davanti alla teca proprio durante la settimana della festa di Maria Ausiliatrice”.
Alla Madonna e a don Bosco, infatti, si affidò il giovane Luigi colpito nel 1923 da una grave forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale all’epoca non esisteva la cura. Dopo aver scritto una lettera al Rettor Maggiore dei Salesiani – il beato Filippo Rinaldi, nativo di Lu Monferrato – invitandolo a pregare insieme ai ragazzi del Valdocco di Torino per la sua salute, pochi mesi dopo, il 24 luglio 1931, Novarese diede notizia della sua guarigione miracolosa sul bollettino dell’Opera di don Bosco: “Riconoscentissimo al beato don Bosco (il fondatore dei Salesiani fu proclamato santo nel 1934 ndr.) depongo al suo altare le grucce usate per sette anni, implorando continua la sua benedizione su di me, sulla famiglia e su quanti mi aiutarono”.
Le stampelle rimasero custodite nella Basilica casalese del Sacro Cuore di Gesù fino al maggio 1964, per poi essere trasferite alla Casa Cuore Immacolato di Maria a Re (Verbania) presso i Silenziosi Operai della Croce.
Tanti gli appuntamenti che accompagnano l’esposizione della teca. Il 3 giugno sarà portata dagli aderenti al Centro Volontari della Sofferenza presso la Casa di Riposo di pizza Cesare Battisti dove alle 10 vi sarà la messa e, a seguire, nella parrocchia di Giovanni Battista di Casale Popolo. La reliquia rimarrà anche per tre giorni presso la cappella dell’Ospedale Santo Spirito: l’8 giugno alle ore 15 vi sarà l’adorazione eucaristica e la messa; sabato 9 alle ore 15,45 il Rosario, la celebrazione eucaristica e lo scoprimento e la benedizione del quadro del beato Novarese che rimarrà affisso all’ingresso della cappella, mentre domenica, alle ore 10, vi sarà la messa.
Appuntamento infine, sabato 16, per la conclusione della “Staffetta della speranza”: alle ore 18 al Valentino vi sarà la messa presieduta dal vescovo, monsignor Gianni Sacchi.
“All’iniziativa hanno preso parte centinaia di fedeli e ammalati in tutto il Piemonte e siamo felici che essa si concluda proprio nella nostra città – spiega Lucia Zoppellaro del CVS di Casale -, tanto cara al nostro padre fondatore”.