Il prossimo 14 ottobre, in piazza San Pietro, a Roma, sarà santificato Giovanni Battista Montini (1897-1978), meglio conosciuto come papa Paolo VI.
Una grande gioia per tutti gli aderenti all’Opera del nostro Padre fondatore. Il rapporto tra il pontefice bresciano e monsignor Novarese, infatti, fu caratterizzato da stima reciproca e da una lunga collaborazione.
Il 1° maggio 1942, Sua Eccellenza mons. Montini, allora Sostituto della Segreteria di Stato del Vaticano, invitò don Luigi Novarese a lavorare alle sue dipendenze negli Uffici della Segreteria di Stato, dove rimarrà fino al 12 maggio 1970. Lo aveva conosciuto qualche anno prima all’Almo Collegio Capranica, mentre si stava laureando in Diritto Canonico, dopo la Licenza in Teologia.
«La scelta che il Sostituto fa non avviene a caso: non si invita il primo che capita a operare nel centro nevralgico della Diplomazia vaticana in tempo di guerra – si legge nella biografia Luigi Novarese. Lo spirito che cura il corpo (Edizioni CVS) -. La frequentazione e l’amicizia con Monsignore ha permesso a Montini di cogliere nel giovane sacerdote (ordinato nel 1938) alcune qualità importanti: la serietà, la serenità e l’impegno rigoroso.
Il primo incarico che gli affida consiste in una serie di missioni nel Nord Italia. In molte parrocchie la situazione è insostenibile: preti ammalati o feriti, Chiese semidistrutte o danneggiate, fame, povertà. C’è bisogno di aiuto: medicine e denaro.
Il Sostituto chiama don Novarese e con delicatezza gli presenta il problema e gli propone l’incarico che, in realtà, per lui è un ordine. Si tratta di raggiungere le Diocesi più colpite e consegnare ai Vescovi gli aiuti del Santo Padre. Si tratta di un incarico pericoloso. Don Novarese risponde con un cenno affermativo del capo, si prepara e si mette in viaggio».
Da quel momento in avanti inizierà una stretta collaborazione, che proseguirà anche una volta divenuto Pontefice con il nome di Paolo VI, il 21 giugno 1963.
Sulla Rivista l’Ancora del mese di luglio 1963, Novarese parla dell’elezione al Pontificato del Sostituto della Segreteria di Stato del Vaticano e descrive le tappe del cammino associativo, percorso sotto la guida di Montini: «Paolo VI già conosceva l’apostolato del Centro Volontari della Sofferenza, già era al corrente dei Pellegrinaggi dei Sacerdoti malati a Lourdes e questo non per sentito dire, ma per avere direttamente ed efficacemente partecipato alle prime pietre dell’apostolato, ottenendo proprio da Pio XII i primi appoggi tanto per l’apostolato dei Volontari della Sofferenza, quanto per i sacerdoti malati a Lourdes. Fu proprio l’allora S.E. monsignor Montini, Sostituto della Segreteria di Stato a presentarmi a Pio XII, a Castel Gandolfo, in occasione del primo Radiomessaggio Pontificio agli ammalati. Ed è stato quello il primo incontro con il Pastore Angelico: “Ecco don Novarese, che si interessa degli ammalati”, disse monsignor Montini. E il Papa: “So quanto fa tra gli ammalati, sono contento, continui, la benedico”. Da allora quanto lavoro! La Benedizione del Pastore supremo era la nostra forza. Il settore della Radio trasmissione del vaticano, “Quarto d’ora della serenità”, porta la Sua impronta, non solo nella concessione, ma nella stessa pratica impostazione di una trasmissione che fu la prima a distaccarsi dall’unica emissione, diffondere la voce del Papa nel mondo. Anche la nostra rivista l’Ancora porta l’espressione della premura dell’allora Sostituto della Segreteria di Stato e della carità di Pio XII. Tutto quello che si è svolto nell’apostolato, tutto è passato sotto lo sguardo prudente e profondamente sacerdotale di S.E. mons. Montini e da lui tutto è passato all’esame del Papa. I passi, uno dopo l’altro, ci hanno introdotto nella strada che ora stiamo percorrendo, sorretti dall’aiuto di chi con tanto amore ci aveva sostenuti. “Dica agli ammalati di pregare per me”, così Paolo VI mi disse proprio lo stesso giorno delle Sua elezione al Pontificato. “Ne sia certo, Beatissimo Padre” risposi, con tutto lo slancio del mio cuore e con la più grande gratitudine; fin da quel momento in cui mi trovavo in ginocchio ai suoi piedi, con le mie mani nelle Sue, ho posto a disposizione del Vicario di Cristo le preghiere e le sofferenze di tutti gli ammalati del Centro».
Da quel momento il nuovo Pontefice ha sostenuto Monsignore e ne ha incoraggiato le opere. Oggi, a distanza di 60 anni, Paolo VI viene santificato. Come già avvenne per la beatificazione, il miracolo che porterà alla canonizzazione del Papa bresciano riguarda la guarigione di una bambina non ancora nata, al quinto mese di gestazione. Un caso studiato dalla postulazione della causa nel 2014. La mamma, originaria della provincia di Verona, stava portando avanti una gravidanza difficile ed era a rischio di aborto per una patologia che avrebbe potuto compromettere la vita del feto e della madre. Amanda venne alla luce il 25 dicembre 2014 dopo che i genitori avevano pregato papa Montini nel Santuario delle Grazie di Brescia.