Giuseppina Vannini, fondatrice delle Figlie di San Camillo, figlia della Città eterna e romana doc, è stata canonizzata domenica 13 ottobre assieme con il card. Newman ed altri beati, perché ha mostrato la santità della Chiesa divenendone segno e frutto tra i più maturi ed eloquenti.

Nata a Roma il 7 luglio 1859, maestra d’asilo, inizialmente chiese di entrare nel noviziato delle Figlie della Carità ma, a causa della sua salute malferma, la giovane non fu accettata. L’incontro con il padre camilliano Luigi Tezza, nel 1891, al quale fu chiesto dai suoi superiori di ripristinare le Terziarie Camilliane, propose alla giovane Giuseppina di aiutarlo nell’impresa e fu così che, nel 1892, indossò l’abito con la croce rossa sul petto, è iniziò la sua opera a favore dei malati e dei più bisognosi. Pienamente aderente alla spiritualità e al carisma di San Camillo de Lellis, madre Vannini ottenne il 21 giugno del 1909 il Decreto da parte della Santa Sede di erezione dell’Istituto in Congregazione religiosa sotto il titolo di Figlie di San Camillo.

Di salute molto cagionevole madre Vannini si dedicò con devozione fino all’ultimo all’assistenza degli infermi fin quando, ammalatasi di cuore, morì a Roma il 23 febbraio 1911 appena due anni dopo la nascita della Congregazione da lei voluta.

Madre Giuseppina Vannini fu proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1994.