L’affermazione precisa e chiara della interiorità silenziosa e meditativa della Vergine benedetta per la prima volta si rileva quando l’Evangelista Luca narra la visita dei pastori alla Grotta di Betlemme, i quali, trovando quanto l’Angelo aveva loro indicato, “riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte Sua, serbava tutte queste cose meditandole nel Suo cuore” (Lc 2,17-19).
San Luca con vera chiarezza sottolinea l’atteggiamento di Maria SS.ma in opposizione a quello degli altri che erano presenti nella Grotta Santa, espressamente affermando che Essa «da parte Sua» ascoltava, conservava entro di Sé quanto veniva detto dai pastori su Gesù, meditandone la portata.
Evidente d’altra parte l’immediata conseguente constatazione: Dio eseguiva i propri disegni indipendentemente da quelli della creatura; così era stato durante la prova dell’incomprensione di Giuseppe sulla maternità di Lei; così continuava ora, prendendo l’iniziativa di presentare il Salvatore, seguendo criteri propri, conformi del resto all’atteggiamento che avrebbe un giorno preso Gesù lungo la Sua Vita, “Io e il Padre”, infatti, avrebbe un giorno affermato il divin Maestro “siamo una cosa sola”.
[Beato Luigi Novarese – L’Ancora nell’Unità di Salute, n. 6, 1979]


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