Il 13 gennaio 1980 il beato Luigi Novarese scrisse le seguenti norme “per svolgere bene il compito di formazione dei novizi”.
“1. Considerare che ogni anima è entrata in Associazione per preciso intervento dello Spirito Santo, per cui essa va:
– amata per quello che è,
– stimata per quello che può diventare,
– aiutata a realizzare il piano divino.
- La critica, la disistima, la non-curanza sono atteggiamenti rovinosi per chi li esercita, quindi per gli “incaricati” stessi e per le anime (i novizi) perchè non trovano l’ambiente di famiglia e quindi di carità voluto da Dio.
- Gli eventuali difetti vanno corretti con pazienza, dolcezza, sostegno, con richiamo paziente (modo) e soprattutto col proprio esempio.
- Se in Associazione si vogliono (attuare) i punti di educazione, gioiosità’ vissuta e costante, unità e sincerità tali punti devono essere costantemente dimostrati dall’atteggiamento degli Incaricati dei novizi.
Andrà quindi evitato con somma cura da parte degli Incaricati dei novizi:
L’agitazione, l’ansietà, la scontrosità, l’esagerazione su tutti gli eventi, le preferenze, il parlare confuso e non appropriato, la frettolosità nell’ascolto e l’altrettanta frettolosità nel rispondere, senza nemmeno avere sempre capito fino in fondo il pensiero di chi parla.
- Il discorso con i membri in prova, proprio perchè eletti dallo Spirito Santo,
– va condotto con calma, possibilmente seduti,
– va diretto consigliato.
Ugualmente i richiami vanno fatti: con garbo, con sorriso e con convincimento su quanto opportuno e doveroso farsi.
Anche le eventuali penitenze vanno presentate e fatte accettare come medicine salutari (e) opportune per l’individuo (e) per la testimonianza che edifica e ricostruisce l’ordine infranto”(Luigi Novarese).
Elementi utili per i “Responsabili” degli “Anni di prova” possono essere presi dalla nuova normativa comune della Chiesa, nei canoni 650-652, e cioè:
– i maestri dei novizi dipendono dai Superiori Maggiori: “La direzione dei novizi, sotto l ‘autorità, dei Superiori maggiori, è riservata esclusivamente al maestro” (can. 650 par. 2),
– la legittima designazione (can. 651 par. 1),
– qualora si assegnino degli aiutanti (non necessariamente), questi “devono sottostare (loro) per quanto riguarda la direzione del noviziato e il regolamento della formazione” (par. 2)
– “spetta al maestro e ai suoi aiutanti discernere e verificare la vocazione dei novizi e gradatamente formarli a vivere la vita di perfezione secondo le norme proprie dell’Istituto”(can. 652 p. 1)
– “I membri dell’Istituto si adoperino nel cooperare alla formazione dei novizi, per la parte che loro spetta, con l’esempio della vita e con la preghiera” (can. 652 par. 4).
(cf. Direttive sulla formazione negli Ist. Relig. nn.52-53).
Anche da queste disposizioni del C.LC. appare come il “noviziato” debba essere al centro dell’attenzione di tutta l’Associazione e pertanto “i responsabili” o “maestri” debbano sentire l’appoggio della preghiera e del sostegno di tutti i membri dell’Associazione. Nelle Case poi del Noviziato ogni programma ed orario giornaliero va subordinato, per quanto possibile, alle esigenze del Noviziato; pertanto gli Incaricati/e della Casa devono concordare orari e programmi con i Responsabili del Noviziato.
Appare infine come debba essere ben chiaro e determinato il programma formativo di questi “due anni di prova”.
[Fonte: Summarium super dubio- Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese]
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