Maggio è, prima di tutto, il mese di Maria: madre della speranza, consolatrice degli afflitti, guida discreta e potente nella via della santità. È a Lei che il Beato Luigi Novarese ha consacrato ogni passo della sua vita e della sua missione. Tutto in lui e nella sua Opera nasce sotto il segno di Maria, e non sorprende che proprio in questo mese mariano si concentrino le tappe più decisive del cammino che il Signore ha tracciato attraverso di lui.

Tra tutte le date, una in particolare si distingue: il 17 maggio.

Era il 17 maggio 1947 quando, con Sorella Elvira Myriam Psorulla, il Beato Novarese dava vita al Centro Volontari della Sofferenza, un’opera nuova e coraggiosa, interamente affidata alla Vergine. Il suo cuore spirituale? Restituire senso, dignità e missione alla sofferenza, vissuta non come peso sterile, ma come luogo fecondo di unione a Cristo Redentore, nella scia di Maria, Madre Addolorata e gloriosa. Aiutare i malati e i sofferenti a scoprire il valore redentivo della sofferenza, trasformandola in una forza spirituale per la Chiesa e il mondo.

Una parola profetica che oggi interpella con forza, di fronte a un contesto segnato dalla paura del limite, dall’emarginazione di chi soffre, dalla solitudine interiore e da scelte estreme che, sotto l’apparenza della pietà, negano il valore, la forza soprannaturale e la dignità della vita sofferente.

Undici anni fa, sempre il 17 maggio, nel 2014, centenario della nascita del Beato Luigi Novarese, e nel primo anno del pontificato di Papa Francesco – che oggi ricordiamo nella preghiera, dopo il suo recente ritorno alla Casa del Padre – l’Opera visse un evento storico: cinquemila membri del CVS si riunirono in udienza con il Santo Padrenell’Aula Paolo VI. In quell’occasione, Francesco accolse profondamente l’eredità del Beato Novarese e lanciò un messaggio che ancora interpella: trasformare la sofferenza in atto d’amore, cammino di salvezza, grembo di speranza, forza nascosta per la Chiesa.

Maggio è quindi anche il mese della profezia di Novarese.

Il 16 maggio 1931, la guarigione miracolosa dalla tubercolosi ossea, dopo anni di sofferenza e affidamento a Maria Ausiliatrice, segna l’inizio di un disegno che sarà sempre mariano.

Il 24 maggio 1935, ancora nel giorno di Maria Ausiliatrice, la morte della madre Teresa – tanto amata – un distacco che diventa nuova offerta, nuova maturazione vocazionale.

Il 1° maggio 1942, su invito di Mons. Montini, entra nella Segreteria di Stato Vaticana, dove matura la visione ecclesiale dell’Opera.

Nel maggio 1943, fonda la Lega Sacerdotale Mariana, con al centro la Madonna come Madre dei sacerdoti.

Il 4 maggio 1954 iniziano i lavori della Casa Cuore Immacolato di Maria a Re, benedetta il 23 maggio 1960.

Il 7 maggio 1973, nasce la Casa Editrice del CVS, strumento per diffondere il messaggio spirituale.

Il mese di Maria diventa così il grembo del carisma novaresiano, fatto di guarigione, fondazione, consacrazione e profezia.

E in questo contesto, il 17 maggio non è solo memoria, ma chiamata viva per oggi: un invito a riconoscere che la sofferenza – illuminata da Maria, offerta con Cristo, accolta nella Chiesa – può diventare seme di resurrezione per un’umanità ferita.