La Commemorazione dei Martiri e Testimoni della fede nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura
eri, 14 settembre, Festa della Esaltazione della Santa Croce, il Santo Padre Leone ha presieduto la Commemorazione dei Martiri e Testimoni della fede del XXI secolo, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.
Presenti alla liturgia anche i rappresentanti delle Chiese Ortodosse, delle Antiche Chiese Orientali, delle Comunioni cristiane e delle Organizzazioni ecumeniche
Nell’omelia il Papa ha ricordato “i nostri fratelli e sorelle con lo sguardo rivolto al Crocifisso.
Tanti fratelli e sorelle, anche oggi, a causa della loro testimonianza di fede in situazioni difficili e contesti ostili, portano la stessa croce del Signore: come Lui sono perseguitati, condannati, uccisi. Sono donne e uomini, religiose e religiosi, laici e sacerdoti, che pagano con la vita la fedeltà al Vangelo, l’impegno per la giustizia, la lotta per la libertà religiosa laddove è ancora violata, la solidarietà con i più poveri”.
Questi testimoni hanno avuto, secondo le parole del Papa “una speranza piena d’immortalità, perché il loro martirio continua a diffondere il Vangelo in un mondo segnato dall’odio, dalla violenza e dalla guerra; è una speranza piena d’immortalità, perché, pur essendo stati uccisi nel corpo, nessuno potrà spegnere la loro voce o cancellare l’amore che hanno donato; è una speranza piena d’immortalità, perché la loro testimonianza rimane come profezia della vittoria del bene sul male”.
Si tratta anche di “una speranza disarmata. Hanno testimoniato la fede senza mai usare le armi della forza e della violenza, ma abbracciando la debole e mite forza del Vangelo”.
Papa Leone riafferma la volontà della Chiesa Cattolica di non dimenticare nessuno di questi testimoni, e di volerne “preservare la memoria insieme ai nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese e Comunioni cristiane. La Commissione per i Nuovi Martiri, presso il Dicastero per le Cause dei Santi, adempie a tale compito, collaborando con il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani”.
Commoventi, infine le parole con cui il Santo Padre ricorda la testimonianza di “un bambino pakistano, Abish Masih, ucciso in un attentato contro la Chiesa cattolica. Aveva scritto sul proprio quaderno: «Making the world a better place», «rendere il mondo un posto migliore». Il sogno di questo bambino ci sproni a testimoniare con coraggio la nostra fede, per essere insieme lievito di un’umanità pacifica e fraterna”.


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