Abituati a incontrare la Vergine del Rosario nella teca trasparente della Cappellina di Cova da Iria, suscita commozione profonda vedere la piccola statua davanti al Santo Padre Leone XIV per la preghiera per la pace in Piazza San Pietro. Questa visita si situa nell’evento del Giubileo della Spiritualità Mariana dal 10 al 12 ottobre.

Alle 18.00 il Papa ha presieduto la veglia di preghiera insieme a una moltitudine di fedeli “raccolti in preghiera, questa sera, insieme con Maria la Madre di Gesù, così come era solita fare la prima Chiesa di Gerusalemme. Tutti insieme, perseveranti e concordi, non ci stanchiamo di intercedere per la pace, dono di Dio che deve diventare nostra conquista e nostro impegno”.

Il Papa ci tiene a sottolineare che quella che il credente vive deve essere una “spiritualità mariana autentica. Il nostro sguardo di credenti cerca nella Vergine Maria la guida del nostro pellegrinaggio nella speranza, guardando alle sue virtù umane ed evangeliche, la cui imitazione costituisce la più autentica devozione mariana. Come lei, la prima dei credenti, vogliamo essere grembo accogliente dell’Altissimo, «tenda umile del Verbo, mossa solo dal vento dello Spirito» (S. Giovanni Paolo II, Angelus, 15 agosto 1988). Come lei, la prima dei discepoli, chiediamo il dono di un cuore che ascolta e si fa frammento di cosmo ospitale. Attraverso di lei, Donna addolorata, forte, fedele, chiediamo di ottenerci il dono della compassione verso ogni fratello e sorella che soffre e per tutte le creature”.

Tra le pochissime parole che il Vangelo ci riporta della piccola donna di Nazareth, Leone XIV indica in quelle di Cana l’orientamento che un credente accoglie con fiducia: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
“Queste parole, che risultano quasi un testamento, devono essere carissime ai figli, come ogni testamento di una madre. Lei è certa che il Figlio parlerà, la sua Parola non è finita, crea ancora, genera, opera, riempie di primavere il mondo e di vino le anfore della festa. Maria, come un segnale indicatore, orienta oltre sé stessa, mostra che il punto di arrivo è il Signore Gesù e la sua Parola, il centro verso cui tutto converge, l’asse attorno al quale ruotano il tempo e l’eternità.

Fate la sua Parola, raccomanda. Fate il Vangelo, rendetelo gesto e corpo, sangue e carne, fatica e sorriso. Fate il Vangelo, e si trasformerà la vita, da vuota a piena, da spenta ad accesa.
Fate qualsiasi cosa vi dica: tutto il Vangelo, la parola esigente, la carezza consolante, il rimprovero e l’abbraccio. Ciò che capisci e anche ciò che non capisci. Maria ci esorta ad essere come i profeti: a non lasciare andare a vuoto una sola delle sue parole”.

Nel raccoglimento della preghiera il Papa indica una Parola da adempiere assolutamente, quella di disarmare il cuore e la mano. “Metti via la spada è parola rivolta ai potenti del mondo, a coloro che guidano le sorti dei popoli: abbiate l’audacia del disarmo!”.

Il Santo Padre conclude la sua riflessione con una preghiera da lui composta.
Ci siamo raccolti stasera in preghiera attorno a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, come i primi discepoli nel cenacolo. A lei, donna pacificata nel profondo, Regina della pace, ci rivolgiamo:

Prega con noi, Donna fedele, grembo sacro al Verbo.
Insegnaci ad ascoltare il grido dei poveri e di madre Terra,
attenti ai richiami dello Spirito nel segreto del cuore,
nella vita dei fratelli, negli avvenimenti della storia,
nel gemito e nel giubilo del creato.
Santa Maria, madre dei viventi,
donna forte, addolorata, fedele,
Vergine sposa presso la Croce
dove si consuma l’amore e sgorga la vita,
sii tu la guida del nostro impegno di servizio.
Insegnaci a sostare con te presso le infinite croci
dove il tuo Figlio è ancora crocifisso,
dove la vita è più minacciata;
a vivere e testimoniare l’amore cristiano
accogliendo in ogni uomo un fratello;
a rinunciare all’opaco egoismo
per seguire Cristo, vera luce dell’uomo.
Vergine della pace, porta di sicura speranza,
Accogli la preghiera dei tuoi figli!