Tra i tanti film che la Mostra di Venezia 2025 offre, ce n’è uno, in realtà un cortometraggio, che presenta con discrezione la realtà dei caregiver, le persone, il più delle volte familiari, che si prendono cura dei loro cari malati. Una realtà diffusa ma silenziosa, che però è paragonato ad un piccolo esercito. Secondo dati ISTAT, il 60-70% dei caregiver italiani sono donne, per lo più tra i 45 e i 64 anni, e assistono prevalentemente genitori o partner. Il loro ruolo comporta un notevole carico psicofisico, con ripercussioni su lavoro, vita sociale e benessere emotivo.

“Il paziente oncologico presenta bisogni clinici, psicologici e assistenziali complessi – evidenzia Nicla La Verde, Direttore UOC di Oncologia, Ospedale L. Sacco – La presenza del caregiver è cruciale per ottimizzare le cure e la gestione a domicilio”.

Il cortometraggio punta anche a sensibilizzare sull’urgenza di una normativa nazionale più chiara a tutela dei caregiver, attualmente riconosciuti solo parzialmente dalle leggi vigenti (Legge 104/1992 e Legge 205/2017) e con fondi limitati.

Sono attualmente in discussione diverse proposte di legge che puntano in primis a riconoscere formalmente il ruolo del caregiver, ma anche a prevedere l’introduzione di contributi previdenziali e accesso al pensionamento agevolato, garantire permessi flessibili e forme di telelavoro, estendere i LEA/LEP includendo servizi specifici per i caregiver.

La luce nella crepa esprime ciò che il caregiver rappresenta: una figura essenziale, spesso invisibile – aggiunge l’on. Ilenia Malavasi, Membro Intergruppo Parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’ – Serve una norma nazionale che offra risposte concrete, con sostegno economico, formazione e tutela psicologica”.

Il titolo del corto metraggio si ispira ad una frase del testo di Leonard Cohen “Anthem”: “C’è una crepa in ogni cosa, ed è da lì che entra la luce”.

“Nelle nostre ferite, – affermava il beato Novarese – entra la grazia del Signore”. Non solo per risanarle ma perché attraverso esse risplenda la luce del Risorto