Mons. Luigi Novarese, con Sorella Myriam, datano la fondazione dei “Silenziosi Operai della Croce” nel giorno della definizione del Dogma dell’Assunzione fatta da Pio XII. Certamente un dono della Madonna, che voleva esprimere in questa fondazione tutta la ricchezza del carisma associativo portando alle ultime conseguenze sia la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, sia la partecipazione al mistero della Redenzione:

  • nella consacrazione alla Madonna vengono infatti inseriti i consigli evangelici di castità, povertà ed obbedienza;
  • e nella “carta fondamentale della Croce” viene inserito l’impegno di una conformazione o configurazione perfetta a Cristo che “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8);
  • in vista di una dedicazione totale di se stessi all’opera della valorizzazione della sofferenza e dell’apostolato del malato per l’attuazione del programma di Lourdes e di Fatima.

 

Nel 1981 Mons. Novarese definirà così i Silenziosi Operai della Croce: “Anime (persone) che seguono una chiamata per Iddio, attuata nel silenzio interiore che assicura l’appartenenza a Lui e realizzata altresì nel silenzio esterno che dice totale dedizione al piano della croce, nell’applicazione delle richieste dell’Immacolata rivolte all’umanità a Lourdes e a Fatima”.

Le persone che avrebbero aderito a questo programma avrebbero non soltanto realizzato la perfezione del carisma dell’Opera, ma avrebbero anche rivestito il ruolo di “gruppo guida” e assicurato la sua continuità.

A chi fu rivolto l’invito ad aderire?

A quelli stessi indicati poi nel Breve Apostolico “Valde Probandae” di Giovanni XXIII (24.11.1960): “sacerdoti e laici, sani o ammalati”.

Risposero: sacerdoti e laici, uomini e donne, ammalati e sani.

Di qui il carattere di novità di questa forma di vita consacrata:

  • ha un settore sacerdotale e uno laicale;
  • il settore laicale è maschile e femminile;
  • ci sono membri di vita comunitaria e di vita in famiglia;
  • ci sono persone sane e persone handicappate.

Molto rilievo venne man mano assegnato dal Padre Fondatore al cammino ascetico dei Silenziosi Operai della Croce.

Nel n. 2 dello Statuto del 1964 si legge: “Fine generico degli appartenenti ai Silenziosi Operai della Croce: la santificazione dell’anima mediante i consigli evangelici, privatamente emessi, e l’imitazione del cuore Immacolato di Maria, onde imitare al massimo il cuore adorabile di Gesù”. Nei nn. 118-123 dello Statuto si spiega il senso della “totale e perpetua” consacrazione alla Madonna secondo lo spirito di San Luigi Grignion di Montfort.

In seguito il Padre Fondatore ha tracciato l’impegnativo itinerario ascetico dei sette gradi del silenzio interiore, che facilita l’impegno della propria configurazione a Cristo, dall’incarnazione alla Pasqua.

Le altre fondazioni che succedettero furono suggerite dalle necessità e vennero praticamente a coinvolgere nel carisma associativo tutte le categorie di persone: infatti il mistero della sofferenza umana interessa tutti.

Il 6 novembre 1960, con decreto del Presidente della Repubblica Italiana, avvenne il riconoscimento della personalità giuridica civile per i Silenziosi Operai della Croce.

 

[Dalla testimonianza di Don Tonino Giorgini – Summarium super dubio Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese e Positio super scriptis]