Guai a noi se non ci fosse stato il Cristo che ci ha redenti; guai a noi se non ci fossero gli ammalati che continuano la Sua Passione con vera consapevolezza, con vera volontarietà perché gli ammalati sono liberi e possono santificare il loro dolore. […]. La salvezza viene soltanto dalla Croce e Cristo ci ha lasciato l’imperativo di seguirlo attraverso la Croce; il Cristo ha lasciato a noi di completare nel tempo la sua Passione. Per cui chi è malato, insieme con il Cristo, rappresenta il vero benefattore della società.
[Beato Luigi Novarese, Pensieri]
Per ben tre volte, solennemente annunciò la sua passione e morte; ma per ben tre volte sempre la volle unire al concetto della risurrezione. Nell’intento poi di farci comprendere che il problema della sofferenza va visto ed affrontato unicamente attraverso la fede, Egli attese a parlare di questo argomento fino a che i suoi Apostoli illuminati dallo Spirito Santo avessero compreso la sua personalità umana e divina e la sua missione redentrice. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, rispose San Pietro a nome di tutti. E soltanto allora, da “quel momento” dicono gli Evangelisti, il Divin Maestro incominciò a parlare del problema del dolore.
[Il cammino dell’anima]


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