Il 5 dicembre, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Mottola, in provincia di Taranto, ma diocesi di Castellaneta, alle ore 18.30, ci sarà una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Claudio Maniago per commemorare i 25 anni della salita al Cielo di Giacomo Rotolo (1925–1989), detto “Mimino”, testimone prezioso del Centro Volontari della Sofferenza.

“Sono inchiodato sul letto senza potermi muovere da tanti anni – ha scritto Mimino. Si dice che la salute sia tutto: ed è vero! Ma quasi mai si precisa che la salute dello Spirito vale molto di più della salute del corpo. Da quando sono crocifisso su questo letto sono diventato più forte nello spirito, mentre dove un tempo mi sentivo forte materialmente, sono diventato debole. La mia sofferenza la offro per tutti, la offro continuamente a Cristo”.
Antonio Monteleone, Silenzioso Operaio della Croce, ricorda così Mimino:
“Dal 1972 ha aderito ai Volontari della Sofferenza, accettando e vivendo il messaggio dell’Immacolata fino all’eroismo. Esempio di umiltà, si riteneva l’ultimo di tutti. La nomina di Capo gruppo l’accolse per ubbidienza; infatti lui affermava spesso: ‘Chi ubbidisce non sbaglia mai’. Ha vissuto la carità in modo fervente, delicato, comprensivo. Non ha mai dato un giudizio negativo su nessuno, rimetteva tutto nelle mani di Dio. Si è conformato pienamente alla volontà di Dio, dopo la sua conversione, tanto da non desiderare altro che quello che piaceva a Dio. Per tale motivo aveva sempre sulle labbra un dolce sorriso per tutti quelli che andavano a trovarlo. Pur essendo in grandi sofferenze non si è mai lamentato, offrendo tutto con amore, per la conversione dei peccatori, per il Santo Padre, i Vescovi e i Sacerdoti, per riparare i tanti peccati che offendono la Divina Maestà. La sua casa era una Chiesa dove si facevano gli incontri. Quanti fedeli e sacerdoti l’hanno visitato, raccomandandosi alle sue preghiere.