Fino a venerdì 27 febbraio, papa Francesco insieme ai cardinali e ai vescovi della Curia romana rimarrà ad Ariccia, in provincia di Roma, dove nella Casa Divin Maestro gestita dai Paolini, sta partecipando agli Esercizi spirituali per la Quaresima.
“Servitori e profeti del Dio vivente”, è il tema delle meditazioni che quest’anno sono tenute dal carmelitano padre Bruno Secondin, docente ordinario emerito di Spiritualità moderna e Fondamenti di Vita spirituale alla Gregoriana.
Come spiegato dallo stesso Secondin alla Radio Vaticana, le meditazioni presentano una lettura pastorale del profeta Elia, una delle più grandi figure dell’Antico Testamento, difensore della fedeltà a Dio contro gli idoli. Seguendo il cammino del profeta, il carmelitano rifletterà sull’autenticità della fede sulla necessità di “ritornare alle radici” e avere il coraggio di “dire no all’ambiguità”, passando “dagli idoli vani alla pietà vera”, “dalla fuga al pellegrinaggio”.
Gli Esercizi spirituali li conosceva bene anche il nostro Padre fondatore, il Beato Luigi Novarese che per primo ha dato inizio a un’esperienza che nessuno aveva mai tentato prima: organizzare corsi di Esercizi spirituali per ammalati e i disabili.
Aiutare i sofferenti, significa prendersi cura anche della loro dimensione spirituale. Monsignore aveva capito l’enorme importanza che riveste il mondo interiore dell’ammalato nel determinare il suo atteggiamento nei confronti della malattia. Per questo ha deciso di occuparsene delineando nei suoi scritti l’itinerario di una pedagogia rivolta alla formazione spirituale degli infermi secondo il metodo tradizionale degli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola (1491–1556), spagnolo, il quale fondò nel 1534 la Compagnia di Gesù e fu proclamato santo nel 1622.
Spiega lo stesso Sant’Ignazio nell’introduzione al suo volume “Esercizi Spirituali”: “Con Esercizi spirituali si intende ogni modo di esaminare la coscienza, meditare, contemplare, pregare vocalmente e mentalmente e altre operazioni spirituali. Come, infatti, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiamano esercizi spirituali tutti i modi di disporre l’anima a liberarsi di tutti gli affetti disordinati e, una volta eliminati, a cercare e trovare la volontà divina nell’organizzazione della propria vita per la salvezza dell’anima”.
A tutt’oggi in entrambe le Case di Re e Valleluogo si realizzano ogni anno corsi di Esercizi spirituali dedicati ai sofferenti.