Indulgenza ai malati anche attraverso la tv – Lo ha detto papa Francesco in una lettera a Monsignor Fisichella

Con la lettera inviata il 1 settembre scorso a monsignor Rino Fisichella – presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e delegato dal Pontefice per l’organizzazione del Giubileo straordinario – papa Francesco ha parlato degli ammalati e di come possono ottenere le indulgenze durante l’Anno Santo della Misericordia che inizierà il prossimo 8 dicembre.
«Per vivere e ottenere l’indulgenza, i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l’indulgenza. È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero».
Papa Francesco ha poi proseguito nella lettera: «Penso, inoltre, a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare».
Con la bolla intitolata “Misericordiae Vultus”, Papa Francesco aveva indetto, l’11 aprile scorso, il Giubileo Straordinario della Misericordia. La misericordia di Dio, scrive Bergoglio nella bolla, «non è un’idea astratta, ma una realtà concreta» con cui «rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”». La misericordia è «l’architrave» che sorregge la Chiesa: va riscoperta e vissuta, perché «non è l’osservanza della legge che salva, ma la fede in Gesù Cristo». Il documento contiene appelli ai criminali e ai corrotti perché si convertano e annuncia la novità di un Anno Santo che avrà per motto «Misericordiosi come il Padre» e sarà diffuso in ogni Chiesa: tutte le diocesi del mondo apriranno una porta santa, una «porta della misericordia» per i pellegrini. Il rito dell’apertura della Porta Santa esprime simbolicamente la possibilità offerta ai fedeli, in occasione del Giubileo, di compiere «un percorso straordinario» verso la salvezza.
Il Pontefice varcherà la Porta Santa in San Pietro l’8 dicembre prossimo, solennità dell’Immacolata, dando inizio così all’apertura dell’Anno Santo Straordinario, mentre spalancherà quella di San Giovanni in Laterano la terza domenica di Avvento, il 13 dicembre. E proprio in occasione dell’Anno Santo, papa Francesco ha anche infatti concesso ai luoghi di culto di particolare importanza la possibilità di avere una Porta Santa. Per questo motivo il Santuario dedicato alla Beata Vergine del Trompone di Moncrivello, Vercelli, dove c’è una numerosa comunità di Silenziosi Operai della Croce, è uno dei punti di riferimento più significativi per la pratica del sacramento della riconciliazione e verrà aperta simbolicamente la Porta Santa il prossimo 20 dicembre. (Alessandro Anselmo)