Il punto centrale della Giornata è stato vissuto nella Basilica dell’Annunciazione e la Comunità dei Silenziosi Operai della Croce di Gerusalemme, insieme a tanti ammalati del luogo – italiani spagnoli e polacchi – hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons Zygmunt Zimowski, inviato speciale del Santo Padre e numerosi concelebranti.
Durante l’omelia, l’arcivescovo – Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute – ha detto che: “Come Cristo anche noi siamo costantemente chiamati al servizio degli uomini sofferenti, anche se ciascuno in modo diverso. Dobbiamo essere veri servitori di coloro che soffrono in diversi modi, anche a causa di violenza, persecuzione, esilio, discriminazione…L’uomo soffre in diversi luoghi e chiama un altro uomo. Ha bisogno della sua presenza. A volte ci intimidisce il fatto di non poter aiutare in modo soddisfacente, ma l’importante è andare. Stare accanto all’uomo che soffre”.
Alla fine della celebrazione, il legato papale ha annunciato che la prossima Giornata Mondiale del Malato – fra tre anni – sarà celebrata in India e precisamente a Calcutta.

Mara, Annarosa, Doa’, Rosalena e Jean Marie