Nel giro di 48 ore, agenzie di stampa, quotidiani e media in rete non hanno fatto altro che dare notizie alquanto raccapriccianti, dolorose, dove la violenza diventa sempre di più una componente della quale, la nostra società, sembra essersi ormai tristemente assuefatta.
Ragazzini di 13-14 anni che pestano e violentano un coetaneo; un ragazzo massacrato di botte nel tentativo di difendere la sua fidanzata molestata da un gruppo di balordi; un marito che sperona l’auto della moglie appena uscita da lavoro, la costringe a scendere e l’accoltella a sangue freddo; un padre – sembra disperato per problemi di ordine economico – che uccide i suoi due figli e poi si suicida…
Un elenco che sembra non avere fine, un susseguirsi di eventi uno dietro l’altro che non lasciano neanche il tempo di riflettere, di fermarsi solo un attimo di fronte a tanta umana ferocia e sulla sofferenza e il dolore che da questa scaturisce.
La società contemporanea, protesa al benessere e all’apparire – costi quel che costi – sembra essersi votata ad un cinismo che la sta degradando, la sta rendendo arida, indifferente, quasi abituata all’orrore che quotidianamente viaggia via etere, entrando nelle case attraverso i TG, Internet, Social, ecc…
Il contesto storico nel quale viviamo sembra abbia perso il senso autentico del termine coscienza nel suo significato più elevato. E’ come se si stia attuando una sorta di scissione tra il sentire del cuore e quello del corpo, di pancia come si suol dire.
A questo proposito, molto bello nonché spontaneo quanto detto dell’attore comico Roberto Benigni durante la cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello tenutasi al Palazzo del Quirinale. Ha detto Benigni: “Il 2000 tanto atteso si è rivelato il secolo dei corpi… Dobbiamo fermarci e permettere alle nostre anime di raggiungerci”.
Una frase apparentemente semplice seppur d’effetto, ma che contiene una profonda verità. Sembra veramente che le anime facciano fatica a raggiungere i corpi, che la dimensione dello spirito fatichi a rientrare in contatto e sintonia con quell’involucro che dovrebbe custodirla e proteggerla.
La violenza che ci assale da ogni parte, le prevaricazioni, i soprusi, lo scarso rispetto nei confronti delle donne spesso vittime di una ferocia brutale che le priva financo della vita, sono tutti aspetti che non devono creare una passiva rassegnazione a ciò che accade, ma incoraggiare e fortificare quel senso civico di base che dovrebbe entrare a far parte integrante dei programmi scolastici, perché educazione e rispetto degli altri si apprendono come si apprende una lingua straniera: se la si affronta da piccoli la si assimila velocemente e correttamente… da adulti è tutto molto più difficile… addirittura a volte impossibile imparare.