Prima di giungere a Gerusalemme, l’impatto forte con il deserto. Inaspettata la consapevolezza della nudità del posto, dove l’unica voce è quella del vento. Facciamo memoria dell’esperienza di Gesù che vi ha soggiornato per combattere contro Satana e ricordiamo le voci dei profeti, il cammino nudo dell’esodo.
Accanto al fiume Giordano ricordiamo l’esperienza del battesimo di Giovanni e consideriamo il ruolo di questo fiume nella Scrittura. Visitiamo gli scavi di Qumran e guardiamo il Mar Morto, accompagnati dallo stupore per questi luoghi lontani nel tempo e presenti a noi oggi.
Prima di entrare nella città santa, seguendo lo stesso percorso che faceva Gesù, sostiamo alla chiesa di Betania, luogo di amicizia di Gesù con Lazzaro, Marta e Maria. Decidiamo che anche noi possiamo essere più ospitali, più generosi e attenti nell’accoglienza, sviluppando maggiore capacità di ascolto.
E finalmente siamo nella città santa. Ne percorriamo le mura, ne seguiamo il suo sviluppo dall’antico nucleo davidico a come è diventata nel passaggio dei secoli. Entriamo dalla porta del letame, o dei Magrebini, attraversiamo la valle delle Geenna, prendiamo consapevolezza delle contraddizioni che ospita, passando dal quartiere ebraico, a quello musulmano, tra sinagoghe e moschee.
Piano piano entriamo nell’esperienza cristiana della città: ripercorriamo la via crucis, il luogo della flagellazione di Gesù, e arriviamo alla Basilica della Anastasis, luogo di morte del Figlio di Dio e della sua resurrezione. consideriamo il suo amore incondizionato e, ritornando in albergo attraverso la Porta delle Pecore, accogliamo la sua guida nella nostra vita: lui, Buon Pastore, mai lascerà che ci smarriamo.
I piccolissimi granelli di senape che don Marco ci mostra nella mano ci ricordano che abbiamo anche solo una fede piccola, Dio ne farà qualcosa di grande.
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