Papa Francesco nell’Udienza generale di oggi 16 ottobre 2019, ha offerto ai fedeli dei preziosi spunti di riflessione soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra cristiani e non cristiani.
Ha detto il Santo Padre: “Cari fratelli, dal principe degli Apostoli impariamo che un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini siano salvati» (1Tm 2,4), ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore. E noi, come ci comportiamo con i nostri fratelli, specie con coloro che non sono cristiani? Siamo impedimento per l’incontro con Dio? Ostacoliamo il loro incontro con il Padre o lo agevoliamo?
[…]. Dio vuole che i suoi figli superino ogni particolarismo per aprirsi all’universalità della salvezza. Questo è lo scopo: superare i particolarismi ed aprirsi all’universalità della salvezza, perché Dio vuole salvare tutti. Evangelizzare quindi riferendosi sempre alla somma creatività di Dio, a mente aperta, senza inutili atteggiamenti irrigiditi su posizioni dove trapela un’inutile quanto patetica intransigenza.
A proposito di evangelizzazione così scriveva il beato Luigi Novarese sulla rivista L’Ancora di agosto-settembre 1976: “Per una efficiente evangelizzazione, ogni iscritto deve costantemente evangelizzarsi per evangelizzare e questo sempre in forma più profonda e personalmente urgente, attraverso lo studio della Sacra Scrittura, Vecchio e Nuovo Testamento (Parola di Dio) e la partecipazione viva alla sacra liturgia, messa, sacramenti, ecc. Questa duplice fonte di crescita spirituale, non soltanto porta il singolo ad una statura interiore perfetta, liberandolo dagli interiori legami con il proprio «io», ma lo spinge nello stesso tempo a confrontare la situazione della società in cui vive con il messaggio del Divin Redentore, realizzato attraverso la Croce e reso credibile con la sua risurrezione dai morti: «Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede».
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