Un capodanno alternativo, gioioso, fraterno, diversificato nella presenza delle persone e nella modalità di viverne la proposta.
Ad ispirare il tema portante e lo slogan “Insegnami l’arte dei piccoli passi”, è stata la preghiera di Antoine de Saint-Exupéry: “Fa’ di me un uomo capace di raggiungere coloro che hanno perso la speranza. E dammi non quello che io desidero ma solo ciò di cui ho davvero bisogno. Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi”.
Con questa espressione abbiamo inteso significare che nella vita è meglio disporsi a compiere un cammino fatto di piccoli passi, ma decisi, fermi, perseveranti, piuttosto che fare grandi balzi ma poi sentirsi stanchi e magari tornare indietro.
Questo è vero a tutti i livelli, sia dal punto di vista materiale ma anche spirituale. Per questo, dopo una introduzione generale sul tema che si è concentrato sulla difficoltà di trovare del tempo qualificato dal punto di vista relazionale, le persone presenti si sono divise in gruppi di età: adulti, giovani, adolescenti e gruppo attivo, per proseguire la riflessione.
Nel pomeriggio, mentre gli adulti si ritrovavano per una condivisione, tutti gli altri sono stati coinvolti nella preparazione del salone da addobbare per la festa di capodanno.
Dopo cena, tutti in chiesa per la veglia di preghiera. Un momento di preghiera un po’ movimentato per i segni che il gruppo attivo aveva preparato: un mondo su cui hanno collocato le proprie impronte, le 12 candele per significare i 12 mesi dell’anno, i numeri del nuovo anno 2020 su cui ognuno ha messo la propria firma.
Un momento di adorazione silenziosa ha consentito ad ogni persona di mettere nelle mani di Dio i giorno del 2020 perché, a piccoli passi, possiamo camminare decisi nel vangelo e nell’apostolato. La celebrazione si è chiusa con l’atto di affidamento a Maria, donna del primo passo: “Santa Maria, donna del primo passo, donaci, ti preghiamo, la forza di partire per primi. Rendici, come te, esperti del primo passo e brucia tutte le nostre indecisioni”. (don Tonino Bello).
Il primo gennaio abbiamo celebrato una gioiosa Eucarestia e, dopo il pranzo, il pomeriggio è stato occupato da giochi vari, dalla tombolata e da tante belle manifestazioni di amicizia.
La sera, concludendo la nostra presenza a Re ci siamo detti che “il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque ma camminare sulla terra” (proverbio cinese).
Come ha camminato Gesù; come ha camminato Maria, come hanno camminato la piccola Bernadette e i piccoli pastorelli di Fatima.
A piccoli passi, per arrivare lontani, là dove il Signore vorrà condurre ognuno di noi.