Quest’anno ripercorriamo le tappe del nostro pellegrinaggio a Valleluogo (Av), in modo alternativo. Il Covid-19 ci sta mettendo a dura prova, ma la Vergine del Bel Luogo ci aspetta: rechiamoci da lei per un incontro speciale, le nostre attese si incontreranno con i suoi progetti d’amore per noi. La Madonna ci chiama a raccolta… lasciamoci guidare anche dai ricordi per ristabilire intesa, fiducia e speranza

1° sabato – La Madonna appare a Valleluogo con un gesto di bene: guarisce una sordomuta
Nel tardo Medioevo la Vergine appare ad una pastorella sordomuta, la figlia del proprietario del mulino, costruito, in quel periodo, dalla famiglia nella contrada “Belli Loci”.
La bambina guarì e la Madonna indicò il luogo ove voleva che fosse costruita una cappella, di fronte al luogo dell’apparizione. La cappella fu costruita e la notizia si espande tanto che un atto notarile del 1679 (Tommaso Vitale) parla di una cappella di grande risonanza con molti lasciti terrieri e l’eremita Albanese custode della Chiesa scrivenel 1758: i continui ampliamenti della cappella e la costruzione della casa per i pellegrini che accorrevano a venerare il simulacro della Vergine del “Bel Luogo” indicano il ricorso ininterrotto dei fedeli presso colei che tante grazie spirituali e materiali concedeva, tanto ai cittadini quanto ai forestieri. Una bolla vescovile del 1761 parla di un beneficio molto esteso, segno delle continue donazioni che venivano fatte alla Chiesa come atti di riconoscenza per grazie ricevute.
Insomma Valleluogo è un luogo silenzioso ma vivo ove la Madonna si mette a disposizione del popolo.
Ricordi: Per la gente di Ariano era scritto nella memoria del cuore la pratica dei 7 sabati soprattutto quelli immediatamente precedenti alla festa (quinto, sesto e settimo). Magari non andavano alla messa domenicale ma i sabati della Madonna non si toccavano. La gente formava le compagnie “ gruppi di persone , dalle diverse parti di Ariano e anche da Montecalvo e altri paesi limitrofiscendevano a piedi al santuario recitando il rosario in processione, alcuni scendevano dalla quercia, altri dalle fontanelle e altri da quella scorciatoia che cominciava davanti alla casa di Bertone, c’erano anche molte persone che camminavano a piedi scalzi e poi all’ingresso del santuario continuavano in ginocchio fino ai piedi dell’altare della Madonna.

E dal cuore dei fedeli si elevava il canto:
Tu Maria puoi dar conforto al mio lungo sospirar; Luce sei che meni al porto, Sei la stella in mezzo al mar. O Maria, o Maria.
Che bello! Un rapporto confidenziale limpido dirompente e rispettoso. Riconosce a Maria il potere di accompagnatrice amorevole, faro sicuro e stella in mezzo al mare della vita. Rivolgiamoci a Lei in questo primo incontro con cuore aperto, come un bimbo si rivolge alla sua mamma e confidiamo di essere esauditi/guariti. (il testo è tratto da “Ottopagine Avelino”)