L’incontro virtuale delle Aggregazioni laicali

Rigorosamente on line l’incontro di riflessione del Cnal, la Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, del quale il CVS fa parte.
Il 18 luglio i responsabili nazionali hanno proposto riflessioni sul tema: Le realtà ecclesiali, segno di speranza.
E di tanta speranza abbiamo tutti bisogno di riempire il cuore, per rimetterci in azione. Salutando i convegnisti virtuali, mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, poneva delle domande: “Avete sottolineato la prospettiva con cui guardare a questo appuntamento e da cui ripartire per il futuro: il nostro modo di essere Chiesa. Quale Chiesa, quale fede, quale sinodalità, quale incarnazione nel qui e ora?”
Domande senz’altro complesse e vie di uscite non di certo facili.
Mons. Russo ha proposto tre termini da cui ripartire: appartenenza, testimonianza e speranza.
“Il primo pensiero che vorrei condividere con voi riguarda l’appartenenza. Si tratta di quella spinta propulsiva che porta a pronunciare la propria adesione a un progetto ben definito, a un carisma, a una chiamata. E seppure le sfumature o i contorni possono essere diversificati, tutto risponde a un progetto di Chiesa. È questo sguardo che ci permette di essere nel “qui ed ora” della storia. È un contesto che oggi – per la pandemia – parla di sofferenza e di speranza. Ma parla anche di impegno, di adesione – appunto – a un progetto ben definito.
All’appartenenza vorrei associare e consegnarvi un secondo pensiero: testimonianza. Ha una radice profonda che indica un impegno non superficiale o di facciata ma radicale, cioè che va all’essenza. Il cristiano è testimone, martire: incarna nella sua vita il Vangelo tanto da essere continuamente parola che si fa carne. Il laicato impegnato, per fede e per scelta, testimonia l’importanza dell’essere. Molto spesso si è portati a legare la testimonianza alle cose da fare, al che cosa. Invece è richiesto uno scatto: concentriamoci sul come. Questo indica l’ampiezza del nostro sguardo. La capacità di vedere lì dove altri non vedono.
Appartenenza, testimonianza e… speranza. Siate, allora, testimoni autentici chiamati alla santità della speranza che scaturisce dal cuore di persone innamorate di Dio consapevoli che non ci si fa santi da soli ma che l’altro mi è necessario tanto più se con me condivide la passione per una Chiesa chiamata ad essere risposta alle attese più profonde delle donne e degli uomini del nostro tempo. La santità è la nostra vocazione, una santità declinata al plurale”.

Locandina dell’evento