L’apostolato del Centro Volontari della Sofferenza è un apostolato di Categoria, “l’ammalato per mezzo dell’ammalato “per la santificazione della società. Nell’attuazione del programma dell’Immacolata il Centro tende alla piena valorizzazione ed al completo sviluppo della personalità del sofferente. Il problema quindi non è tanto di un vago avvicinamento di chi soffre, o una sterile amicizia di consolazione, ma piuttosto di costruttiva edificazione e valorizzazione in piano soprannaturale ed umano. Per realizzare tale finalità ci vuole opportuna preparazione umana, psicologica e soprannaturale. Ecco perché a volte alcuni interpretano male interventi e metodi: non conoscono di questa attività apostolica la psicologia e la soprannaturale tattica.

Due punti opposti vanno accuratamente evitati: il paternalismo che pensa a tutto ed il pietismo: non si compassiona chi svolge una specifica missione nella cristiana società; il disinteresse, che fa ricadere sugli ammalati tutta la responsabilità dell’apostolato.

Le Associazioni «Volontari della Sofferenza» e «Fratelli degli Ammalati» sono associazioni di fedeli, che, quale impegno di apostolato, si prefiggono una precisa finalità specifica, dalla chiesa approvata, per il bene della chiesa stessa. Tali associazioni riuniscono sacerdoti, fedeli militanti, anime quindi già decise all’apostolato ed alla vita di grazia.

Il Centro (Volontari della Sofferenza e Fratelli degli Ammalati) è un apostolato specializzato, per cui si presuppone che chi entra, abbia già risolto tutti i suoi problemi di fede e sia un cristiano convinto della testimonianza che deve dare, desideroso di impostare, in forma univoca, la propria doverosa testimonianza secondo lo spirito di cui è animato e secondo le proprie tendenze, che trovano riscontro nello stesso spirito che anima e spinge all’azione apostolica il Centro.

L’associazione quindi non accoglie persone desiderose di fare della filantropia, non decise a militare nelle file cattoliche per una doverosa personale testimonianza in comunione con i fratelli di ideale, sotto la guida della gerarchia.

Nelle varie forme di apostolato che esistono nella Chiesa si differenziano poi le anime che intendono dare alla propria perfezione una sia pure soda ma generica impostazione mariana, da quelle che intendono fare di se stesse strumenti vivi di azione per realizzare in sé e ripetere attorno a sé il Messaggio della Vergine Santa nell’intento di attrarre altre anime alla medesima conquista.
L’Apostolato allargato è necessario, ma non è affatto tutta la vita del Centro. Esso è un momento di lavoro per l’espansione, per la conquista, per la testimonianza, ma non si può assorbire la vita del Centro in un apostolato allargato, perché il danno è evidente per gli iscritti: la loro formazione spirituale, di cui hanno diritto e bisogno, e le iniziative che pure devono svolgere subiscono un arresto o, al minimo, un dannoso ritardo. Occorre realizzare un apostolato di evangelizzazione e di promozione umana con i sofferenti, per i sofferenti.

Ed allora occorre, con occhio fisso sulla metodologia del Cristo di fronte al problema del dolore, promuovere incontri di studio per scoprire i metodi pedagogici e psicologici più adatti per collaborare con i fratelli ammalati e restare degnamente accanto alla loro croce con la delicatezza e dignità con cui erano accanto alla Croce Maria Santissima, l’Apostolo Giovanni e le pie donne.