A un mese esatto dalla scomparsa di don Janusz Malski, Moderatore dei Silenziosi Operai della Croce, la Comunità di Moncrivello, Vercelli, ha celebrato la messa in suffragio, officiata dall’arcivescovo diocesano Marco Arnolfo.

Presso il Santuario della Beata Vergine del Trompone, il presule vercellese ha ricordato la figura di don Janusz scomparso il 5 ottobre scorso e del “prezioso servizio di accoglienza e di aiuto che i Silenziosi continuano a offrire a tutti gli ammalati”.

La celebrazione in suffragio a don Janusz è stata trasmessa in streaming e così i volontari della sofferenza, i Silenziosi e i fedeli dell’Opera fondata dal beato Novarese hanno potuto partecipare da tutto il mondo, in modo particolare dalla Polonia, dove don Janusz nacque nel 1957.

Don Janusz durante il suo lungo ministero sacerdotale, iniziato 35 anni fa a Montichiari, ha incontrato e vissuto Gesù crocifisso, scandalo per i Giudei – ha detto mons. Arnolfo durante l’omelia. Quel Gesù che manifesta nella Croce l’amore potente che salva dalla sofferenza. Comprendiamo come questo scandalo continui ancora oggi: considerare la Croce, la sofferenza, come qualcosa di utile per gli altri e per la società. I malati sono preziosi per il Signore che li investe di una missione. E Janusz lo aveva capito. Aveva compreso il messaggio del suo Padre fondatore, il beato Luigi Novarese, e lo aveva vissuto su di se, in prima persona, insieme alla malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni. Posso dire con certezza che in questi sei anni in cui ho conosciuto e frequentato don Janusz quando era qui al Trompone, il vostro Moderatore è stato un vero protagonista nella storia della missione della Chiesa”.

Don Janusz è nato a Stettino (Polonia) il 25 giugno del 1957, membro dell’Associazione dal 1983 e ordinato sacerdote il 7 luglio 1985. Ha svolto un primo incarico come Moderatore Generale dal 2012 al 2018 durante il cui periodo si è svolta la beatificazione di monsignor Novarese, l’11 maggio 2013, ed è stato successivamente riconfermato. Ricoverato nelle ultime settimane di vita presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PD) ha ricevuto le ultime cure possibili, fino al momento della morte.

Don Janusz ha veramente cercato di seguire il luminoso esempio del Beato Luigi Novarese, affidandosi totalmente alla Vergine Immacolata, fedele al “Totus Tuus” così caro a San Giovanni Paolo II – lo ricorda don Giovan Giuseppe Torre, sacerdote dei Silenziosi Operai della Croce -. Ha servito la Chiesa e l’Associazione nei vari tempi della sua vita, conclusa con l’avere accolto la dura prova della sofferenza come tempo santo di preghiera e di offerta. Don Janusz ha sempre incoraggiato e sostenuto anche le varie attività sanitarie e sociali dell’Associazione. In particolare fondando e dando vita e slancio apostolico e di cura alla Casa “Salute degli infermi – San Giovanni Paolo II”, centro di spiritualità e di cura a Glogow (Polonia). Veramente è stato un “testimone credibile di Cristo” vivendo il sacerdozio con intensa generosità, senza mai lesinare il suo tempo per farsi accogliente e disponibile ascoltatore di ogni persona, soprattutto se segnata dalla sofferenza”.