Breve apostolico con cui il Santo Padre Giovanni XXIII eleva alla dignità di Pia Unione Primaria l’Associazione «Silenziosi Operai della Croce», alla quale sono aggregate le consociazioni: «Volontari della Sofferenza», «Fratelli degli Ammalati» e «Lega Sacerdotale Mariana».

 

Sono assai degne di approvazione e di viva lode quelle Pie Unioni, che si prefiggono di aiutare gli infermi, sollevar­ne l’animo oppresso dall’angoscia e soccorrere i bisognosi.

Noi pertanto, che con ardente sollecitudine sentiamo una paterna benevolenza per i sofferenti e i miseri, abbiamo appreso con viva gioia dal venerabile Fratello Pasquale Ve­nezia, Vescovo di Ariano, che è stata canonicamente eretta una pia Associazione dal titolo «Silenziosi Operai della Cro­ce», la cui sede è stabilita presso il Santuario «Salus Infir­morum» nella città di Ariano.

Questa Associazione riunisce sacerdoti e laici, sani o ammalati, che, spinti dalla devozione alla Madonna, si pre­figgono di attuare, specialmente tra gli ammalati, le richie­ste di preghiera e di penitenza, che la Beata Vergine ha formulato a Lourdes e a Fatima.

La forza vivida e luminosa di questa quanto mai bene­merita Associazione, anima ed incoraggia, ormai da tredici anni, altre zelanti consociazioni, quali «I Volontari della Sofferenza», infermi che spontaneamente offrono alla Ver­gine Santa i loro dolori; La «Lega Sacerdotale Mariana» e i «Fratelli degli Ammalati».

È compito degli ammalati pregare e fare penitenza, se­condo le richieste fatte dalla Beata Vergine a Lourdes ed a Fatima, offrendo spontaneamente le loro sofferenze:

– per riparare le offese, recate al Cuore Sacratissimo di Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria Santissima;

– per ottenere la conversione dei peccatori;

– per sostenere con il loro aiuto spirituale le intenzio­ni del Sommo Pontefice ed il sacro ministero sacerdotale.

Queste finalità vengono attuate mediante:

– apposite «Case per Esercizi Spirituali», costruite con particolari criteri, tali da poter ricevere anche gli am­malati barellati;

– luoghi, in cui gli ammalati si riuniscono per ragione di Studio e trattano i loro problemi;

– l’uso di sussidi radiofonici;

– la pubblicazione di stampa specializzata;

– laboratori;

– ricreatori;

– scuole di riqualificazione per ex ammalati rimasti impediti.

Alla fervida operosità di tale lodevole Associazione par­tecipa altresì la «Lega Sacerdotale Mariana», i cui membri, per quanto non abbiano gli oneri dei «Silenziosi Operai della Croce» hanno però lo stesso intendimento di aiutare i Sacerdoti infermi o bisognosi e danno un’intensa collabora­zione allo svolgimento dei «Pellegrinaggi di soli Sacerdoti ammalati» a Lourdes.

A questi si aggiungono i «Fratelli degli Ammalati», i quali si impegnano a vivere in grazia e ad aiutare gli infermi nella santificazione del loro dolore, sostenendo le loro spe­cifiche attività.

La soavità di questa fioritura di carità è oggetto della Nostra viva compiacenza e pertanto, affinché tale Associa­zione accresca il suo vigore e alimenti una più ardente do­nazione verso i sofferenti, abbiamo deciso di approvare pie­namente l’istanza del Vescovo di Ariano e di accogliere i voti del diletto figlio Luigi Novarese, Nostro Prelato Dome­stico, fondatore e superiore della suddetta Associazione.

Perciò, sentito il parere della S.C. del Concilio, in forza di queste Lettere, con la Nostra apostolica autorità, in per­petuo eleviamo la Pia Unione, chiamata «Silenziosi Operai della Croce», con sede ad Ariano, alla dignità di «Primaria» insieme con le suddette consociazioni; impartiamo inoltre ai Superiori presenti e futuri di tale Primaria Pia Unione la facoltà di aggregare ad essa, a norma del Diritto Canonico, tutte e singole le Associazioni, che siano state o saranno erette col medesimo scopo e con gli stessi statuti.

Tutto ciò nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Ordiniamo che queste Lettere siano e rimangano salde, valide ed efficaci, abbiano pieno ed integro effetto e siano di pieno sostegno alla detta Pia Unione Primaria e a coloro che sono attualmente aggregati o lo potranno essere in fu­turo e stabiliamo che così si deve giudicare e definire, men­tre fin d’ora dichiariamo irrito e nullo ogni provvedimento contrario a tale proposito, preso scientemente o per igno­ranza da chiunque, qualunque sia la sua autorità.

 

Roma, presso San Pietro, sotto il Sigillo del Pescatore, il 24 novembre dell’anno 1960, terzo del Nostro Pontificato.

 

 

CARD. TARDINI

Segretario di Stato