Da lunedì 11 gennaio è disponibile nelle farmacie di tutta Italia lo strumento semplicissimo e gratuito per misurare l’ossigeno nel sangue.

Mentre la vaccinazione anti-Covid procede, seppur con qualche intoppo per via delle scorte già finite in diverse Regioni e rilevanti differenze territoriali, siamo ormai entrati in una fase di evidente convivenza con il Coronavirus, che probabilmente perdurerà ancora per diversi mesi, se non anni come sostengono alcuni scienziati. In un momento delicato come questo, dove il Governo stringe ancora di più le maglie dei controlli anti-Covid (vedremo le decisioni finali nel prossimo Dpcm del 16 gennaio), la diagnosi rapida tramite tampone e l’eventuale avvio veloce della terapia a casa per chi sia risultato positivo al Coronavirus e abbia sviluppato sintomi è essenziale. Una diagnosi che può anche essere salva-vita in molti casi, perché se la malattia viene presa per tempo, spiegano medici e virologi, si possono ridurre sensibilmente i rischi che si trasformi in una forma grave di infezione, con il rischio di ricovero in ospedale.

 

Perché è così importante il saturimetro

soggetti con malattie respiratorie, infatti, sono a rischio più alto di complicanze gravi se infettati dal Covid. Lo strumento principale per le cure, anche da casa, è il saturimetro, che “dovrebbe essere presente nelle nostre case quasi come se fosse un secondo termometro, ma purtroppo, invece, è ancora poco conosciuto” spiega il prof. Luca Richeldi, presidente della Società italiana di pneumologia Sip e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts). L’eventuale ridotto livello di ossigeno nel sangue causato da disturbi respiratori viene rilevato da questo strumento: il saturimetro quindi, a casa, è in grado di dirci immediatamente se stiamo sviluppando una possibile polmonite interstiziale da Covid, che rappresenta una complicanza molto grave, e quindi se c’è bisogno o meno di chiamare subito l’ambulanza per il ricovero in ospedale.

 

Saturimetri gratis in farmacia: per chi

Da lunedì 11 gennaio sono distribuiti gratuitamente 30mila saturimetri nelle farmacie di tutta Italia, circa 22 per ognuna delle 1.200 farmacie impegnate nella campagna. L’iniziava nasce dall’esigenza di far conoscere questo dispositivo, che serve a misurare il grado di ossigenazione del sangue e che può essere un alleato prezioso per prevenire le complicanze gravi da Covid, spiega Richeldi. I primi 30mila saturimetri sono stati acquistati grazie alle donazioni fatte alla Sip, e Federfarma si occuperà della distribuzione sul territorio. Si punta a distribuirli nell’arco di 1-2 mesi.

Ma chi può richiederlo? A chi saranno dati? A cittadini con patologie respiratorie o ai nuclei familiari al cui interno vi sia una persona con problemi di questo tipo. Con priorità a pazienti con asma e BPCO, malattia polmonare cronica e progressiva, maggiormente a rischio e che in Italia in totale rappresentano circa 1 milione di persone. Di fatto saranno i farmacisti a decidere, “preziosi, grazie ai loro contatti e la conoscenza del territorio, per individuare i soggetti o le famiglie che potranno ricevere il dispositivo gratuitamente”. Ma comunque si potranno richiedere tutte le informazioni nella propria farmacia.

 

Quando bisogna preoccuparsi: i valori a rischio

Il saturimetro permette di definire subito se un paziente necessita del ricovero in ospedale. Se il valore segnalato è sotto il 92% bisogna allertare subito il medico o, se non si ha risposta immediata, il 118, e si può rendere necessario il ricovero.

Il prof. Richeldi spiega che è consigliato ai pazienti Covid di monitorare le proprie condizioni con il saturimetro anche in assenza di problemi respiratori. Può infatti verificarsi la condizione cosiddetta di ipossia silenziosa, in cui l’ossigeno diminuisce nel sangue ma il paziente non se ne rende conto e quindi ritarda l’andata in ospedale. E quando compaiono i sintomi è molto tardi e si può rischiare la vita. “Il monitoraggio può evitare che ciò accada”.

“Un saturimetro in ogni famiglia, come il termometro”. È quanto consiglia il Comitato Tecnico Scientifico di fronte alla pericolosa situazione in cui ci troviamo. Ma se avere 38 o 39 di febbre non fa un’incredibile differenza di per sé, in assenza di malattie pericolose, conoscere invece il valore di saturazione dell’ossigeno può dirci se abbiamo, ad esempio, una polmonite in corso.

 

Cos’è il saturimetro e a cosa serve

Il saturimetro serve a misurare l’ossigeno nel sangue: è utile per sapere se i polmoni riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che respiriamo oppure no. In questo periodo può essere davvero utile per monitorare l’ossigenazione di persone positive al Covid che sviluppino febbre, tosse e nei casi più gravi mancanza di respiro, la cosiddetta dispnea. E’ bene chiarire che non esiste un tipo di saturimetro specifico per il Coronavirus, ma esistono i modelli classici già esistenti. Si tratta di uno strumento semplicissimo e immediato da utilizzare, e dunque può essere impiegato con facilità anche a casa o in ufficio, e non solo in ambito medico. Inoltre, essendo non invasivo e completamente indolore, può essere utilizzato su qualsiasi tipo di paziente, inclusi neonati, bambini e anziani.

 

Come funziona il saturimetro

Il saturimetro presenta un piccolo spazio cavo in cui va inserito il dito per la misurazione. Il funzionamento è molto semplice: basta accenderlo, inserire il dito fino in fondo, in modo che il led illumini la parte centrale dell’unghia, e attendere qualche secondo per la lettura della saturazione di ossigeno e la frequenza cardiaca.

 

Saturimetro, i valori normali e quelli di cui preoccuparsi

valori di ossigeno nel sangue riportati sul saturimetro sono quelli indicati dalla sigla SpO2. La saturazione di ossigeno nel sangue è un indice ematico che permette di stabilire il grado di funzionalità respiratoria dell’individuo.

Quando si verifica un’anormale diminuzione dell’ossigeno contenuto nel sangue si parla di ipossiemia. Ecco come leggere i valori:

  • valori superiori al 95% sono da considerarsi normali.
  • valori inferiori al 95% sono da considerarsi anormali, e significa che si è presenza di un inizio di ipossiemia
  • valori compresi fra il 91% e il 94%: ipossiemia lieve
  • valori compresi fra l’86% e il 90%: ipossiemia moderata
  • valori uguali o inferiori all’85%: ipossiemia grave.

Se l’ossigenazione scende al disotto del 90% in soggetti con febbre elevata, tosse e mancanza di respiro bisogna contattare immediatamente i numeri di telefono regionali, oppure il numero di pubblica utilità 1500 oppure il 112.

Oltre ai valori di ossigenazione, la maggior parte dei saturimetri riporta anche la frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti del cuore al minuto indicati con la sigla Bpm: quando leggiamo i numeri è importantissimo non confondere i due dati.

A cosa stare attenti durante la misurazione

L’uso del saturimetro non presenta rischi né tantomeno controindicazioni. Per un utilizzo efficiente è necessario prestare attenzione ad alcuni accorgimenti:

  • meglio se il dito è caldo: quindi per la misurazione è utile sfregarlo bene prima di inserirlo nel saturimetro
  • stare fermi: i movimenti possono causare alterazioni nella misurazione
  • no a unghie troppo lunghe: vanno tagliate, altrimenti il polpastrello non cade nel raggio d’azione del raggio per la misurazione
  • occhio allo smalto: gli smalti moderni non generano di solito valori più bassi, ma a detta dei medici è meglio toglierli perché, soprattutto quelli di colore scuro, rischiano di schermare le radiazioni luminose emesse dalla sonda del saturimetro e quindi dare un esito non corretto
  • no alle “unghie gel”: le unghie finte incollate su quella normali potrebbero generare falsi risultati
  • in caso di vasocostrizione periferica: in presenza di vasocostrizione periferica l’apporto di sangue alle estremità corporee (mani, piedi e dita) è ridotto e questo può dare origine ad un’errata lettura dei valori di saturazione di ossigeno
  • in caso di anemia: nei pazienti affetti da anemia un’eventuale condizione d’ipossiemia può essere nascosta e non rilevata
  • presenza di blu di metilene nel sangue: il blu di metilene è un principio attivo impiegato nel trattamento della metaemoglobinemia indotta da farmaci o agenti chimici. Se presente nel sangue può assorbire le radiazioni luminose emesse dalla sorgente del saturimetro, alterandone la lettura.
  • bip sonoro: non tutti hanno il bip, ma è molto consigliato perché in base alla velocità del suono permette subito di capire se ci troviamo in una situazione di potenziale pericolo oppure no
  • Bpm: scegliete un saturimetro che misuri anche i battiti cardiaci, per maggiore sicurezza
  • prezzo: bene la caccia alla convenienza, ma occhio a ciò che comprate. Non sempre i prodotti a bassissimo costo sono realmente efficienti, anche se sembrano promettere bene, così come non sempre quelli super costosi garantiscono più sicurezza. In farmacia ad esempio è probabile che lo stesso oggetto costi un po’ di più. Idem i prodotti di marche note, a differenza invece di brand meno conosciuti, ma altrettanto affidabili.

[Fonte:  QuiFinanza]