Qual è il senso della libertà? Qual è il suo significato sociale, politico e religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa con scelte che costruiscono legami liberi e responsabili tra persone? Con la libertà che Dio ci ha donato, quale società vogliamo costruire?

Queste domande compaiono proprio all’inizio del documento e come afferma i testo interpellano tutti noi e in generale l’intero genere umano credente e non.

E se ne possono aggiungere altre due: libertà da chi, libertà da cosa?

Tutti anelano alla libertà ma poi in pochi riescono a goderla in pieno. La pandemia ha condizionato non poco le abitudini delle persone e, in alcuni periodi, ha costretto milioni di persone a rimanere forzatamente recluse in casa assaporando cosa significhi, effettivamente, non essere liberi di fare ciò che si vuole.

Molto interessante quanto il documento afferma circa il senso di responsabilità correlato alla libertà e alla stessa vita: “L’asse che unisce la libertà e la vita è la responsabilità. Essa è la misura, anzi il laboratorio che fonde insieme le virtù della giustizia e della prudenza, della fortezza e della temperanza. La responsabilità è disponibilità all’altro e alla speranza, è apertura all’Altro e alla felicità. Responsabilità significa andare oltre la propria libertà per accogliere nel proprio orizzonte la vita di altre persone. Senza responsabilità, libertà e vita sono destinate a entrare in conflitto tra loro; rimangono, comunque, incapaci di esprimersi pienamente”.

Ogni cristiano dovrebbe meditare molto su queste parole soprattutto in un tempo come il nostro dominato da uno scarsissimo senso di responsabilità da parte dei più.

E si dovrebbe anche meditare sulla preziosità della vita in un mondo dove questa sembra perdere il suo valore anche attraverso leggi discutibili, che pretendono di avere diritto di porre fine all’esistenza altrui in modo arbitrario, lasciandosi andare ad un idea esagerata di libertà.

“Dire “sì” alla vita – si legge nel documento – è il compimento di una libertà che può cambiare la storia. Ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile, non cedibile”.

Ed è questo potenziale che dobbiamo rafforzare ogni giorno con fermezza e determinazione attraverso la nostra fede e un’esistenza cristianamente vissuta.

 

qui il documento completo