Papa Francesco pubblica la lettera Candor lucis aeternae per commemorare i 700 anni della morte del Poeta.

Il mondo, ma l’Italia in modo particolare, si impegna a commemorare Dante nell’anniversario dei 700 anni dalla morte. L’inizio ufficiale è affidato a Roberto Benigni, oggi 25 marzo (il Dantedì) con la lettura di un canto della Divina Commedia, alle 19.15 in diretta dal Quirinale e alla presenza del Presidente Mattarella. Per la chiusura ufficiale, a fine anno, sarà il maestro Riccardo Muti con tre concerti da Verona, Ravenna e Firenze, le tre città dantesche per eccellenza.

Anche Papa Francesco, come i suoi predecessori, onora Dante con una Lettera intitolata “Candor Lucis Aeterni”, il candore della luce eterna, pubblicata oggi 25 marzo 2021.

“Cosa può comunicare a noi, nel nostro tempo Dante? Ha ancora qualcosa da dirci, da offrirci? Il suo messaggio ha un’attualità, una qualche funzione da svolgere anche per noi? Ci può ancora interpellare?”. La domanda è posta quasi alla fine della Lettera. Prima Francesco illustra il cammino umano e poetico di Dante, citando anche Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che lo hanno onorato e citato in vari documenti.

Per spiegarne l’attualità, il Papa lo chiama “profeta di speranza”, “cantore del desiderio umano”, “poeta della misericordia di Dio e della libertà umana”.

Lo colloca nel nostro presente incerto sottolineando la “sua personale situazione di esilio, di incertezza radicale, di fragilità, di mobilità continua” che lui con la riflessione “trasforma, sublimandola, in un paradigma della condizione umana, la quale si presenta come un cammino, interiore prima che esteriore, che mai si arresta finché non giunge alla meta. Ci imbattiamo, così, in due temi fondamentali di tutta l’opera dantesca: il punto di partenza di ogni itinerario esistenziale, il desiderio, insito nell’animo umano, e il punto di arrivo, la felicità, data dalla visione dell’Amore che è Dio”.

Infatti, “il Sommo Poeta, pur vivendo vicende drammatiche, tristi e angoscianti, non si rassegna mai, non soccombe, non accetta di sopprimere l’anelito di pienezza e di felicità che è nel suo cuore, né tanto meno si rassegna a cedere all’ingiustizia, all’ipocrisia, all’arroganza del potere, all’egoismo che rende il nostro mondo «l’aiuola che ci fa tanto feroci» (Par. XXII, 151)”.

Papa Francesco evidenzia la libertà di scelta dell’uomo e la possibilità di cambiare quando si smarrisce “la diritta via”. “Si tratta di un cammino non illusorio o utopico ma realistico e possibile, in cui tutti possono inserirsi, perché la misericordia di Dio offre sempre la possibilità di cambiare, di convertirsi, di ritrovarsi e ritrovare la via verso la felicità”.

E conclude scrivendo: “In questo particolare momento storico, segnato da molte ombre, da situazioni che degradano l’umanità, da una mancanza di fiducia e di prospettive per il futuro, la figura di Dante, profeta di speranza e testimone del desiderio umano di felicità, può ancora donarci parole ed esempi che danno slancio al nostro cammino. Può aiutarci ad avanzare con serenità e coraggio nel pellegrinaggio della vita e della fede che tutti siamo chiamati a compiere, finché il nostro cuore non avrà trovato la vera pace e la vera gioia, finché non arriveremo alla meta ultima di tutta l’umanità, «l’amor che move il sole e l’altre stelle» (Par. XXXIII, 145)”.

Leggi la Lettera Candor Lucis Aeternae