La prima categoria dei sofferenti alla quale mons. Novarese aprì il cuore fu quella dei sacerdoti: personalmente aveva sperimentato la solitudine in occasione della sua ordinazione sacerdotale e dei primi anni di sacerdozio. Intravide le conseguenze di tale solitudine nella vita del prete, accresciute allora dalle difficoltà di ministero nel periodo angoscioso della guerra, durante la quale il Servo di Dio ebbe l’incarico dalla Segreteria di Stato di portare la carità del Papa alle Diocesi più provate e povere di mezzi.

Intanto il 31 ottobre 1942 il Santo Padre Pio XII, in risposta al Messaggio di Fatima, aveva fatto con i Vescovi portoghesi la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria.

“Cum Maria in caritate Christi”: con questo motto il Servo di Dio volle unire nella “Lega Sacerdotale Mariana” tutti i sacerdoti, del clero secolare e religioso, per offrire loro un sostegno umano e spirituale: i sacerdoti dovevano sentire, sempre, ma soprattutto nelle difficoltà fisiche e morali, la presenza materna di Maria, la quale, se li conduce come Giovanni ai piedi della Croce, è perché sentano le confortanti parole: “Ecco il tuo figlio”, “Ecco la tua madre!” e perché vedano attraverso il cuore trafitto di Cristo l’amore che deve animare la vita e la missione sacerdotale al seguito del Divin Crocifisso; e nell’amore di Cristo i sacerdoti, secolari e religiosi, ammalati e sani, dovevano sentire ancora la comunione fraterna fra di loro (“Lega sacerdotale”) per superare “con Maria” l’isolamento, il momento della crisi e/o dell’abbandono (come i discepoli dopo la cattura di Gesù) ed essere sostenuti dai confratelli nelle loro necessità anche materiali (sacerdoti comunque bisognosi); e dovevano sentirsi ancora pienamente inseriti nel Presbiterio diocesano e nella famiglia religiosa, anche quando le condizioni di salute li rendessero inabili al ministero esterno, perché allora sarebbero stati maggiormente assimilati a Cristo sacerdote e vittima del suo sacrificio e avrebbero agito con più efficacia, come soggetti attivi, nella pastorale del dolore.

Significative due iniziative del Servo di Dio: sia la “settimana di studi mariani”, che organizzò nel 1945 sul “Cuore Immacolato di Maria”, dopo che Pio XII istituì proprio tale festa; sia la grande petizione che promosse per chiedere la definizione del Dogma dell’Assunzione.

Per la Lega Sacerdotale Mariana nacque il Pellegrinaggio a Lourdes: “Con il 1952 si attua il primo Pellegrinaggio di soli sacerdoti ammalati a Lourdes. I sacerdoti ammalati vivono nell’isolamento; non potendo più partecipare alla vita comune dei confratelli, restano privi di tanti aiuti, per questo anche l’incontro presso la Madonna diventa un ristoro sublime per l’anima ed un’esigenza sempre più avvertita”.

Nel 1980 mons. Novarese volle che la Lega Sacerdotale Mariana si articolasse a livello di Diocesi con i “Gruppi diocesani della Lega Sacerdotale Mariana”.

 

[dal Summarium Super Dubio – Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese]