La memoria liturgica del Beato nel tempo della pandemia

Purtroppo la sofferenza non ti lascia mai. E’ sempre lì, come nuova. Una sfida continua. Con la pandemia o senza pandemia… è sempre lì, con te.
La memoria liturgica del beato Luigi Novarese, in questo tempo di sofferenza, ci suggerisce atteggiamenti utili, da condividere nel cammino con i nostri fratelli e sorelle che soffrono.
Per prima cosa riflettiamo. Per potersi muovere con un senso, è necessario animarsi con pensieri attivi, come quelli a suo tempo elaborati dal beato Luigi. Riflettere, conoscere, comprendere chiaramente. Per farlo, dobbiamo guardarci intorno, considerare con attenzione il nostro ambiente, lì dove siamo e dove viviamo. Uno sguardo che si spinga troppo lontano, lascerebbe le cose come stanno. Se rivolto troppo vicino, non vedremmo più in là dei nostri piedi. Guardiamo allora a coloro che ci vivono accanto: abbiamo continuamente bisogno gli uni degli altri.
Dopo una attenta riflessione, possiamo decidere di fare qualcosa. Un’azione che può divenire l’esito buono delle nostre considerazioni. Il pensiero attivo è utile alla vita, a servizio di una realtà molto concreta. Non si tratta di fare molte cose. E’ un agire che nasce da una decisione seria, organizzando, valutando, esplorando… Non serve fare una cosa qualsiasi. La sfida della sofferenza esige atteggiamenti profondi, da vivere in se stessi e da favorire negli altri. Una promozione integrale per far sì che, tutti insieme, possiamo vivere meglio, più attivi e responsabili.
Adesso possiamo agire, secondo quello che abbiamo elaborato e progettato, facendo attenzione a non perderci dietro complicazioni, problemi o stanchezze. Il beato Luigi ci ricorda che dobbiamo sia agire personalmente, sia insieme agli altri. Di fronte alla grande sfida della sofferenza, non è sufficiente agire da soli, pur con le migliori intenzioni. Condividere il cammino ci fortifica e ci fa vivere in comunione, nella Chiesa.
Il giorno 20 di luglio, celebriamo la memoria liturgica del beato Luigi Novarese. Ricordiamoci di come lui, nel suo tempo, ha saputo tracciare e condividere cammini di risurrezione. Agiamo anche noi allo stesso modo, con il medesimo cuore, nella novità di tempi e realtà molto diversi.
La sfida è certamente molto grande, con la forza dell’amore possiamo vincere.

(Testo a cura della comunità Sodc di Gerusalemme)