Nella festa della Natività di Maria, i Vescovi indirizzano una lettera alle Chiese in cui ricordano che “non può esserci azione pastorale della Chiesa senza la cura delle relazioni”.

In qualche modo ci stiamo tutti dedicando a riprendere le attività pastorali mentre stiamo attraversando tempi difficili per tutti. “Nel tempo della pandemia, proprio nei periodi più bui, abbiamo scoperto che l’essenziale è proprio la relazione: tra operatori pastorali, con i ragazzi e le loro famiglie, con le persone sole… Per salvaguardare questa esigenza primaria abbiamo imparato a utilizzare nuovi modi e strumenti per comunicare: social media, streaming, etc. Anche se le attività pastorali sono ancora condizionate dalle giuste e dovute attenzioni per contenere il rischio di contagio dal virus, la campagna vaccinale – tuttora in corso nel Paese – permette di far tornare all’ordinario quanto finora previsto come straordinario o emergenziale”.

È tempo di tornare all’ordinario, dunque: “Anche la trasmissione in streaming della Messa può essere stata un aiuto in tempo di emergenza, nell’ottica di una prossimità più familiare e comunitaria, ma certamente non è da ritenere una soluzione, e neanche un’alternativa in tempo di non emergenza”.

I vescovi insistono sulla cura delle relazioni personali. Tutto il vangelo ne è impregnato: “Il Vangelo è annunciato nella cura delle relazioni: Gesù testimonia l’amore del Padre ai malati che incontra, ai peccatori che perdona, ai discepoli che chiama. Gesù annuncia la vicinanza del Regno di Dio con la sua prossimità a coloro che sono scartati ed emarginati. Lo stile di cura del Signore è per la Chiesa un appello ad alimentare relazioni di solidarietà, comunione e attenzione verso tutti, soprattutto i più deboli”.

Per questo, “la ripresa delle attività pastorali invita, nella necessaria prudenza e nel rispetto delle normative vigenti, ad avere un surplus di cura delle relazioni perché il ritorno “in presenza” non avvenga semplicemente con i tempi e i metodi pastorali a cui eravamo abituati, ma diventi un’occasione per mettere al centro ancora di più l’incontro tra le persone”.

I Vescovi ribadiscono infine l’importanza delle vaccinazioni come attenzione alle persone, per prevenire contagi e operare con serenità.