Il ripetersi in diverse città di manifestazioni no vax e no Green pass, e l’aumento recente del numero dei contagiati e dei ricoveri, riaccendono in Italia il dibattito sulle capacità degli scienziati, sulle regole imposte per frenare la diffusione della pandemia e sulle resistenze. Il teologo Maspero: la scienza va rispettata nel suo ambito, ma non può rispondere alla domanda sul senso del male nel mondo.

“Viviamo in un’era post-verità in cui la disinformazione abbonda e le prove scientifiche sono spesso soppiantate da fatti alternativi, pseudoscienza, notizie false e teorie del complotto. La Oxford Dictionaries ha recentemente eletto “Post-Truth” come parola dell’anno”. A scriverlo, sul proprio sito, è la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che lo scorso settembre ha promosso un incontro internazionale sul tema “Verità e Post-Verità nelle comunicazioni, nei media e nella società”. E’ ormai un dato comprovato che la pandemia ha portato acqua al mulino di chi fabbrica le fake news. Oggetto in questo caso di false notizie sono stati il Covid e i vaccini, nella più totale sfiducia verso la scienza e le istituzioni, e spesso disegnando complotti a livello mondiale.

Sospetti, sfiducia e false credenze

Un’indagine dell’Università Cattolica di Cremona sulla situazione in Italia del luglio scorso, rileva che il 35% degli italiani è sicuro o quasi che i politici spesso non dicano le vere motivazioni delle loro decisioni e il 23% che molte cose importanti accadano al mondo senza che la popolazione ne venga informata. Il 22% è abbastanza sicuro che ci siano organizzazioni segrete che esercitano un’importante influenza sulle decisioni politiche, il 14% ne è assolutamente certo. Il 13% degli italiani condivide l’affermazione che la diffusione di Covid-19 sia legata alla diffusione della tecnologia cellulare e il 37% del campione preso in esame crede che i vaccini siano una manovra di arricchimento delle case farmaceutiche. “Il senso di grande incertezza in cui ci troviamo da diversi mesi – afferma la professoressa Guendalina Graffigna, coordinatrice dello studio – è stata terreno fertile per il crescere di false credenze. Dal punto di vista psicologico, le cosiddette teorie complottiste risultano ipotesi credibili e seducono di più dei dati di ricerca reale soprattutto quando la situazione in cui si vive appare complessa e fuori dal proprio controllo. Di fatto si tratta di risposte semplici e parziali a domande complesse, quelle stesse domande complesse – conclude – che anche gli scienziati si pongono”.

La teoria negazionista

La stragrande maggioranza delle teorie della cospirazione e della disinformazione contro il Covid-19 è partita da sole 12 persone, sostiene un rapporto del Center for Countering Digital Hate, organizzazione no-profit che opera nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Secondo lo studio una dozzina di account ha un seguito combinato di 59 milioni di persone su più piattaforme social. “A Bergamo non è morto nessuno a causa del Covid-19”, si è sentito dire da persone schierate sul fronte del negazionismo per i quali la pandemia non è che una montatura o una costruzione a tavolino. Sono evidenti le conseguenze talvolta tragiche di queste posizioni se i negazionisti del Covid-19 non mettono in atto le misure di prevenzione al contagio.

Il Covid, opera di Satana?

Un altro aspetto da osservare è il legame che si rivela a volte tra negazionismo e religione. La pandemia ha visto, infatti, una crescita delle sette religiose, ma anche tra i cattolici idee negazioniste hanno trovato spesso credito fino a sostenere che il Covid è opera di Satana, in collaborazione con i grandi poteri finanziari e tecnologici del mondo, e i vaccini sono un suo strumento. “Il Covid-19, scriveva il direttore di Avvenire Marco Tarquinio già nel novembre di un anno fa, non è lo strumento di un “complotto”, ma è un morbo terribile (…) è natura e, al tempo stesso, è frutto di un’ormai lunga, egoista e scriteriata manipolazione della natura che la corrompe e incattivisce. Il male dunque c’è, eccome. Ma se proprio di ‘complotto’ si vuol parlare, allora è bene rendersi conto che il “complotto” contro noi tutti è la guerra aperta alla vita di chi ha coltivato e ancora coltiva – come ci dice Papa Francesco – la tragica illusione di poter essere ‘sani in un mondo malato’, di poter essere felici e sicuri mentre manchiamo di custodire i fratelli e sorelle in umanità, ogni altro vivente e la nostra casa comune”.

Non sentirsi vittime, guardare agli altri

Nell’omelia del 29 novembre 2020 alla Messa per i neo cardinali, Papa Francesco ha affermato: “Quando orbitiamo solo attorno a noi stessi e ai nostri bisogni, indifferenti a quelli degli altri, la notte scende nel cuore. Il cuore diventa oscuro. Presto si comincia a lamentarsi di tutto, poi ci si sente vittime di tutti e infine si fanno complotti su tutto. Lamentele, senso di vittima e complotti. È una catena. Oggi questa notte sembra calata su tanti, che reclamano per sé e si disinteressano degli altri. Come ridestarci da questo sonno dell’indifferenza? Con la vigilanza della carità”.

 

[Fonte: Vatican news]