4° e Ultimo Incontro per la LSM-Sud Italia nell’Anno Pastorale 2024-2025
Casa di Esercizi ‟ Beato. Mons. L. Novarese ” a Vallelluogo di Ariano Irpino (Av)
Venerdì 23 Maggio 2025
Il Tema di riflessione di questo Incontro di fine Anno pastorale è stato ‟Sacerdote, Artigiano di Speranza: La Speranza non delude.” (Rom 5, 1 – 5)
Don Gerardo Capaldo, Ex Assistente Spirituale CVS Diocesi di Avellino, oggi ‟ci accoglie” quale pilastro della LSM, ha esordito Don Michel Fayosseh (SOdC): voi siete le Radici ! E ha invitato il Sacerdote irpino ad offrire una parola ai convenuti. Così, Don Gerardo ha ricordato ai presenti i suoi inizi quando, da Vice-Parroco della Chiesa di Rione ferrovia ad Avellino, stimolato dalla gentile, dolce e cordiale premura di Sorella Angela Negri, ha raccolto intorno a sé una ventina di persone, tra cui le sorelle Pugliese, Carmelina e Maria, per dare origine e forma all’Apostolato del Malato in Avellino.
Organizzando anche Pellegrinaggi a Valleluogo e a Re (Verbania). Qui, in una occasione, fu invitato anche a guidare la Predicazione di un Corso di Esercizi Spirituali. Ancora oggi, ha continuato l’anziano novantenne presbitero irpino ma ancora giovane nello Spirito, continua a stimolare qualche amico a raccogliere amici per tale Opera Apostolica.
Don Luigi Di Blasi, attuale Assistente CVS Diocesi di Avellino, ha ribadito, perciò, che la Lega Sacerdotale Mariana è il seme che deve dare la spinta all’Apostolato della Valorizzazione della Sofferenza !
La nostra è solo una conversazione, in cui riflettiamo sul Tema proposto! Questo l’incipit con il quale, Don Costantino Pratola di Ariano Irpino (Av), ha messo a fuoco alcuni punti fondamentali. Vi presento la Parabola di Mc 4, 26, ha continuato il Sacerdote Arianese. Mt e Lc parlano del
‟ Seminatore ”, ‟ del granello di senape ”. Ma solo l’evangelista Marco, ne aggiunge una, dove presenta il Regno di Dio ‟ come un uomo che …”. Mc non usa l’espressione ‟ è simile a … ” ma ‟ come un uomo che …”.
E ci presenta: la spontanea crescita del seme (il Regno di Dio) nella terra, irresistibile, anche se lenta;
come germoglia e cresce, egli non lo sa: però, l’uomo aspetta; la forza intima del seme che germoglia: quando e come? Non lo sa. Ciò, ha continuato Don Costantino, ci introduce al nostro Tema e consente di sottolineare i seguenti punti:
1) Non l’Operaio, ma l’artigiano è colui il quale plasma la materia e ne ricava un oggetto. Deve usare mani e mente per dare una forma. E ha un luogo, l’officina, dove ha gli strumenti per svolgere questo lavoro. Ecco: il Sacerdote è ‟chiamato ” ad essere uno strumento della Speranza!
2) La Speranza. Il motto del Giubileo ‟ Pellegrini di Speranza ” dice che l’umanità cammina, cerca di arrivare ad un obiettivo, che non è certa di raggiungere. Però, tale obiettivo è certo, sicuro! E qual è? È la Speranza! Essa è radicata nel Vangelo, anzi è radicata in Gesù Cristo. Ancora di più: nella Resurrezione di Gesù Cristo! S. Paolo Apostolo è chiaro: ‟ Se Cristo non fosse risorto, vana è la nostra fede! ” (1 Cor 15) E vana è la nostra Speranza! L’uomo, però, è pellegrino, è in cammino, perché non ha la certezza di raggiungere tale obiettivo. Allora, quali le conseguenze, si è chiesto il Sacerdote Arianese:
a) La Speranza è ‟ una vocazione ”: la fede del Sacerdote nasce dalla certezza della Resurrezione. Maria accoglie, con fiducia, ‟ l’Annuncio” così come il Sacerdote accoglie la sua ‟ chiamata”, che è una certezza : Dio non delude! (Rom 5, 1 – 5).
b) La Speranza per l’uomo non è un ottimismo consolatorio o superficiale, per fargli superare qualche difficoltà, ma ha la sua radice in una certezza: Dio, non delude!
c) Il Sacerdote è il Testimone credibile di tale Speranza: sia a livello personale, sia per gli altri: nel dolore, nello scoraggiamento, ecc. Se il Sacerdote è artigiano, come questi ne ha le caratteristiche: lavoro paziente, certosino, come di chi usa le mani. Non è un funzionario o un impiegato! Ma plasma, è in relazione con le persone che sono in cammino verso la Speranza. Deve dimostrare che è certo che tale Speranza viene raggiunta.
E allora, si è chiesto il Relatore, dove il Sacerdote è artigiano di Speranza?
a) Nella Confessione
b) Nelle Omelie
c) nel tempo, nella dedizione, nell’amore per i dettagli.
Nell’attenzione per gli altri, ha aggiunto a tal proposito Don Gerardo Capaldo, riportando la frase di Simon Weil.
d) nella Preghiera.
Don Costantino ha concluso dicendo che Testimone di Speranza è ‟ colui che lascia trasparire l’Amore con l’Amato! Affinchè Lui sia Tutto in tutti ” (Don Pino Puglisi). Perciò, egli lo esprime con la sua testimonianza di vita con la quale comunica: La Bellezza della Resurrezione !
La valorizzazione della Sofferenza, ha aggiunto Don Luigi Di Blasi, è la Valorizzazione della Resurrezione! E’ Qualcuno che ha dato tutto sé stesso e in modo compiuto!
E la mia parte qual’ è ?, ha chiesto Don Rocco Salierno, altro Sacerdote Irpino presente.
Come Lui si è unito all’umanità incarnandosi, ha risposto Don Luigi, così noi dobbiamo unirci a Lui!
E ha chiosato con la domanda ‟ Perché sono stato chiamato o scelto … per scegliere …? ” e con la risposta-affermazione ‟ Sono stato chiamato o scelto … per scegliere …! ”.
La Preghiera iniziale, in Cappella, del S. Rosario alla Vergine Maria a cui abbiamo presentato tutti e la successiva agape fraterna nella condivisione del pranzo con la Comunità dei SOdC, i novici e con i giovani del Centro Diurno ‟ Sorella Elvira Myriam Psorulla ” è stata la cornice di tale assise.
Abbiamo concluso l’incontro dopo pranzo nel santuario della Salute degli Infermi affidando tutti sacerdoti e tutta l’opera del Beato Luigi Novarese alla Madonna.
Marcellino Sarni, Diacono
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