Alessandro Anselmo
Il 20 luglio è una data importante per i Silenziosi Operai della Croce e il Centro Volontari della Sofferenza. Si celebra, infatti, la memoria liturgica del nostro padre fondatore. Risuonano ancora nella mente dei figli spirituali di Monsignore le parole pronunciate dall’allora Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, l’11 maggio 2013: “Con la nostra Autorità Apostolica concediamo che il Venerabile Servo di Dio Luigi Novarese, apostolo dei malati, testimone intrepido del valore salvifico della sofferenza e della piena partecipazione dei sofferenti alla missione della Chiesa, d’ora in poi sia chiamato Beato e che si possa celebrare la sua festa ogni anno il 20 luglio, giorno in cui è nato al Cielo”. Da allora, tutti gli anni in tutte le comunità dei Silenziosi si celebra il 20 luglio con momenti di riflessione, preghiera e festa.
Roma
A Roma il vescovo emerito di Ivrea, Edoardo Cerrato ha celebrato la messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio dove riposano le spoglie mortali di Novarese. Cerrato nell’omelia ha sottolineato “la grande lezione di vita che ci viene data dal beato Luigi Novarese”. Il presule ha poi commentato le letture del giorno alla luce del pensiero di Monsignore. “Che cos’è la fede che il beato Novarese ha vissuto? Non è un sentimento, la fede è adesione, è aderire, è rapporto, è abbraccio. E’ entrare in Dio. Questa è la fede del Beato”. Alla base del beato Novarese c’è la carità e c’è l’offerta. Il dono di sé. Da qui l’offrire le proprie sofferenze, non solo rassegnarsi a soffrire, ma diventare volontari, offrire, e offrirsi. Fede, speranza e carità sono la sorgente di quanto il Beato ha testimoniato con la sua vita accogliendo lo speciale carisma che Dio gli ha donato per la nostra Chiesa”.
Casale Monferrato
Alla Cascina Serniola di Casale Monferrato, casa natale del nostro padre fondatore, invece, domenica 20 luglio i Silenziosi hanno organizzato un pomeriggio riflessione con il vescovo diocesano Gianni Sacchi e padre Carmine Arice, superiore generale del Cottolengo di Torino, che ha tenuto una relazione dal titolo “La centralità di Cristo nel pensiero del beato Novarese”. Nel salone delle conferenze, gremito di pubblico, don Arice ha preso le mosse dalla lettera apostolica Salvifici Doloris di papa san Giovanni Paolo II, pubblicata l’11 febbraio 1984, festa della Madonna di Lourdes. Un testo di grande impegno dottrinale che spiega come “L’amore di Cristo e la riflessione sulla salvezza eterna conferiscano un significato profondo alla sofferenza”. I cristiani, ha sottolineato più volte don Arice “non esaltano la sofferenza, ma esaltano l’amore anche nella sofferenza. E’ l’amore che salva e il beato Novarese, san Giovanni Paolo II, il Vangelo, ci dicono che anche in una situazione di sofferenza è possibile continuare ad amare. E’ questo amore che diventa partecipe della salvezza di Cristo che oggi salva il mondo”.
Nell’omelia il vescovo di Casale ha commentato il brano evangelico di Gesù che viene accolto nella casa di Betania dalle due sorelle, Marta e Maria. “Marta è operosa, affaccendata in molti servizi. Maria è in ascolto ai piedi del Maestro. Non si tratta di opporre un’attitudine all’altra, come se dovessimo scegliere tra attivismo e contemplazione”, ha spiegato monsignor Sacchi. “Il Beato Luigi Novarese ha saputo unire nella sua vita questi due poli. Come Marta, si è speso con generosità per servire gli ammalati: organizzando, costruendo, animando. Non si è risparmiato. Ma come Maria, ha messo al centro l’ascolto della Parola e la preghiera silenziosa. Da qui traeva la forza per non smarrirsi nelle mille urgenze, ma per mantenere lo sguardo fisso su Cristo. L’apostolato senza preghiera diventa attivismo, e la preghiera senza apostolato diventa isolamento. Occorrono entrambi, uniti nella carità”.
Polonia
In Polonia presso la comunità dei Silenziosi presso la diocesi di Zielona Góra-Gorzów, i fedeli arrivati da tutto lo stato hanno pregato il Santo rosaio con le meditazioni del Beato e partecipato alla santa messa presieduta da don Tomasz Brol di Zabrze.
Mouda
A Mouda il 20 luglio “è stata una giornata provvidenziale – spiega sorella Rosa -, senza sole ma con abbondante pioggia che ha irrorato i campi aridi dopo nove mesi senza una goccia d’acqua, e le prime semine del miglio, granoturco e cotone, risorse essenziali per il nutrimento di tutto un anno”. In parrocchia l’Eucarestia è stata celebrata da Padre Joseph Hoina –SODC- da poco ordinato sacerdote, tre ore dopo l’orario previsto a causa della pioggia. La liturgia è stata quella della 16esima domenica del tempo ordinario con molti accenni alla vita e alla spiritualità del nostro fondatore. Nel pomeriggio poi, alla Fondazione, padre Norbert arrivato a Mouda da qualche ora, ha celebrato la commemorazione con la liturgia propria. “Non eravamo tanti: comunità, bambini e ospiti della riabilitazione ma la celebrazione è stata molto vissuta e animata da canti tradizionali e preghiere d’intercessione per l’opera da lui fondata perché il Carisma sia sempre più conosciuto e vissuto”.
Montichiari
“Colorata armonia di cuori riconoscenti e pieni di gioia: questa la sensazione provata da chi è stato presente sabato pomeriggio 19 luglio 2025 alla Memoria liturgica del beato Luigi Novarese presso la sede dei Silenziosi Operai della Croce a Montichiari”, spiega sorella Michela. Il parco ha accolto circa trecento persone provenienti dalle varie diocesi di Brescia, Mantova e Bergamo.
Il silenzio della preghiera, lo scandire dell’Ave Maria durante il rosario meditato, il salire al cielo del canto comunitario, la celebrazione della Santa Messa, il trovarsi tutti in lieta amicizia con un tempo dedicato alla convivialità: queste le tappe significative di un pomeriggio reso accogliente e fruttuoso dalla tenerezza delle sorelle della comunità, che hanno aperto a tutti la loro casa Maria, Madre della Chiesa. Il pensiero di Monsignore ha accompagnato alcuni segni portati accanto all’altare durante il rosario come simboli dei misteri contemplati. Così nel primo mistero che ha visto protagonista la croce, Novarese ha fatto meditare sulla “sapienza della croce” come dono dello spirito per i Volontari della sofferenza, che, scoprendo nel dolore la propria vocazione, testimoniano con amore, fiducia e pazienza il mistero pasquale di Cristo e trasformano lo stato negativo della loro esistenza in fonte positiva di bene. Nel secondo mistero un groviglio di corde ha indicato la sofferenza di Gesù e la nostra e il nostro Fondatore ci ha sottolineato quanto solo in Dio si può riporre la pienezza della propria vita di persona sofferente, perché chi accetta il dolore e lo valorizza in Cristo trasforma il suo atto di amore in Amore vivo e fecondo. Nel terzo mistero attraverso la collocazione di un mazzo di fiori sulla croce e lo scioglimento del groviglio di corde, Monsignore ci ha guidati a contemplare la risurrezione di Gesù come vittoria sull’enigma della morte e come causa di salvezza e fonte di misericordia, donate a tutti per l’eternità. Gli ammalati, allora, uniti a Cristo Crocefisso e Risorto, sono al servizio della Chiesa e del mondo di oggi. Per il quarto mistero lo stemma del CVS ha poi rappresentato l’importantissimo impegno dell’apostolato, perché evangelizzare significa portare la bella notizia che Dio è Padre e ci ama. Chi soffre e non si piega su se stesso, ma guarda a Gesù, può fare del suo dolore il punto di partenza per lo scopo autentico della propria esistenza. Il quinto mistero ci ha portato alla tanto cara figura di Maria, l’Immacolata. Per lei il beatore Luigi Novarese ha sempre operato, a Lei ha sempre affidato ogni suo passo, mostrandoceLa Signora della famiglia, Discepola fedele, Perno di sapienza, Madre sotto la croce, Madre degli apostoli e ogni uomo. Lei è figura da guardare per imitare il cuore di Cristo e non sentirsi mai soli.
Moncrivello
Una giornata di sole, sorrisi e spiritualità ha illuminato il Santuario della Beata Vergine del Trompone di Moncrivello dove si è svolto il Giubileo degli Oratori e dei Centri Estivi in occasione della Memoria Liturgica del Beato Luigi Novarese. Un fiume colorato di voci giovani e mani operose ha animato il santuario fin dalle prime ore del mattino di lunedì 21 luglio. Una settantina di ragazzi dell’oratorio di Borgo D’Ale con don Thierry, 120 giovani dagli oratori di Mazzè, Tonengo e Villareggia con Don Alberto si sono ritrovati per vivere insieme un momento di autentica fraternità guidati da animatori preparati e uniti dal desiderio di condividere il proprio cammino nella fede e nella gioia. Dalle 8 alle 15, giochi, laboratori, musica e attività hanno trasformato ogni angolo del santuario in un palcoscenico di vita, energia e comunione. I bambini e i ragazzi, accompagnati dagli animatori, hanno riscoperto il gusto dello stare insieme, del ridere e crescere sotto lo sguardo di Maria, protettrice dei giovani e guida del cammino cristiano.
Il culmine della giornata è stato raggiunto alle ore 16 con la Santa Messa in memoria del Beato Luigi Novarese, presieduta da Don Thierry, sacerdote della Comunità dei Silenziosi Operai della Croce, associazione fondata proprio dal Beato Novarese che ha visto anche una folta partecipazione degli ospiti del centro di riabilitazione.




















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