Il 5 settembre Papa Leone ha inaugurato il “Borgo Laudato sii”, situato nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.
Il progetto è stato desiderato e concretizzato da Papa Francesco per dare un segno concreto dell’applicabilità dei principi illustrati nell’Enciclica «Laudato Si’». Tre le direttrici su cui si sviluppa il progetto: educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa, sostenibilità ambientale.
Il Borgo è costituito da 55 ettari di zona extraterritoriale, divisi in 35 ettari di meravigliosi giardini e 20 ettari di terreno agricolo e fattoria, serre ed edifici di servizio.
In ogni attività viene data grande importanza alla preservazione della biodiversità e alla armonica interazione tra essere umano e natura. Fulcro centrale del Borgo Laudato Si’ è la formazione all’ecologia integrale e alla fraternità, una formazione che si propone di essere inclusiva e accessibile a tutti, con particolare attenzione alle persone in condizione di vulnerabilità.
Papa Leone, nell’omelia, ha ricordato l’attenzione di Gesù verso gli elementi della natura, come contemplazione del creato: «Guardate gli uccelli del cielo … Osservate come crescono i gigli del campo» (Mt 6,26.28).
Non è raro che il Maestro di Nazaret faccia riferimento alla natura nei suoi insegnamenti. Flora e fauna sono spesso protagoniste nelle sue parabole. Ma in questo caso c’è un chiaro invito all’osservazione e alla contemplazione del creato, azioni finalizzate a comprendere il disegno originale del Creatore”.
Nella creazione viene sottolineata “il posto speciale riservato all’essere umano: la creatura più bella, fatta a immagine e somiglianza di Dio. Ma a tale privilegio è associata una grande responsabilità: quella di custodire tutte le altre creature, nel rispetto del disegno del Creatore (cfr Gen 2,15).
La cura del creato, dunque, rappresenta una vera e propria vocazione per ogni essere umano, un impegno da svolgere all’interno del creato stesso, senza mai dimenticare che siamo creature tra le creature e non creatori. Per questo è importante, come scriveva il mio Predecessore, «recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda» (Enc. Laudato si’, 225)”.
Per Papa Leone, “il Borgo Laudato si’ è un seme di speranza, che Papa Francesco ci ha lasciato come eredità, un «seme che può portare frutti di giustizia e di pace» (Messaggio per la X Giornata Mondiale di preghiera per la cura del creato). E lo farà rimanendo fedele al proprio mandato: essere un modello tangibile di pensiero, di struttura e di azione, in grado di favorire la conversione ecologica attraverso l’educazione e la catechesi.
Quello che vediamo oggi è una sintesi di straordinaria bellezza, dove spiritualità, natura, storia, arte, lavoro e tecnologia intendono coabitare in armonia. È questa in definitiva l’idea del “borgo”, un luogo di vicinanza e prossimità conviviale. E tutto questo non può non parlarci di Dio”.


Scrivi un commento