Un viaggio denso di incontri quello che Papa Leone sta facendo in Turchia. Oggi, 27 novembre 2025, il Papa ha incontrato le autorità, i rappresentanti della società civile e i membri del corpo diplomatico nel Palazzo Presidenziale di Ankara.

Riferendosi al ponte sullo Stretto dei Dardanelli, Leone XIV ha sviluppato una riflessione molto bello sul significato simbolico di un ponte: “L’immagine del ponte sullo Stretto dei Dardanelli, scelta come emblema di questo mio viaggio, esprime con efficacia il ruolo speciale del vostro Paese. Voi avete un posto importante nel presente e nel futuro del Mediterraneo e del mondo intero, anzitutto valorizzando le vostre interne diversità. Prima di collegare Asia ed Europa, Oriente e Occidente, infatti, quel ponte lega la Türkiye a sé stessa, ne compone le parti e così ne fa, per così dire, dall’interno un crocevia di sensibilità, che omologare rappresenterebbe un impoverimento. Una società, infatti, è viva se è plurale: sono i ponti fra le sue diverse anime a renderla una società civile. Oggi le comunità umane sono sempre più polarizzate e lacerate da posizioni estreme, che le frantumano”.

Il Papa ricorda con profonda venerazione l’operato di Papa Giovanni XXIII, chiamato il “Papa turco” “per la profonda amicizia che lo legò sempre al vostro popolo. Egli, che fu Amministratore del Vicariato Latino di Istanbul e Delegato Apostolico in Türkiye e Grecia dal 1935 al 1945, si adoperò intensamente affinché i cattolici non si estraniassero dalla costruzione della vostra nuova Repubblica. Dal cuore del Mediterraneo, infatti, il mio venerato Predecessore oppose alla “globalizzazione dell’indifferenza” l’invito a sentire il dolore altrui, ad ascoltare il grido dei poveri e della terra, ispirando così un agire compassionevole, riflesso dell’unico Dio, che è clemente e misericordioso, «lento all’ira e grande nell’amore» (Sal 103,8). L’immagine del grande ponte è di aiuto anche in questo senso. Dio, rivelandosi, ha stabilito un ponte fra cielo e terra: lo ha fatto perché il nostro cuore cambiasse, diventando simile al suo. È un ponte sospeso, grandioso, che quasi sfida le leggi della fisica: così è l’amore, che, oltre alla dimensione intima e privata, ha anche quella visibile e pubblica”.

Il Santo Padre introduce nuovi criteri per lo sviluppo civile di una società: “Giustizia e misericordia sfidano la legge della forza e osano chiedere che la compassione e la solidarietà siano considerate criteri di sviluppo. Per questo, in una società come quella turca, dove la religione ha un ruolo visibile, è fondamentale onorare la dignità e la libertà di tutti i figli di Dio: uomini e donne, connazionali e stranieri, poveri e ricchi. Tutti siamo figli di Dio e questo ha conseguenze personali, sociali e politiche. Chi ha un cuore docile al volere di Dio promuoverà sempre il bene comune e il rispetto per tutti”.