Sono 65mila i ragazzi italiani in partenza per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, in programma dall’1 al 6 agosto. Ad accompagnarli 106 vescovi insieme a sacerdoti, religiose e religiosi, educatori e animatori. Nella capitale portoghese, la delegazione azzurra – che vede rappresentate 180 diocesi – avrà come punto di riferimento “Casa Italia”, un luogo dove trovare informazioni e materiali, risolvere problemi, oltre che per incontrarsi, stare insieme e condividere esperienze, anche con chi è rimasto a casa o sui social grazie al Wi-Fi gratuito. Ubicata in una scuola gestita dalla Suore di Santa Dorotea della Frassinetti in rua Artilharia, a “Casa Italia” – che sarà ben riconoscibile grazie agli allestimenti ideati e realizzati dagli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato San Vincenzo di Bergamo – saranno operativi la segreteria del Servizio nazionale per la pastorale giovanile che offrirà assistenza agli accompagnatori e ai responsabili dei gruppi, un ufficio dell’Ambasciata e un presidio medico. Presente anche lo staff dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei che racconterà la Gmg sul sito https://gmg.chiesacattolica.it/ e supporterà giornalisti e operatori dei media italiani inviati a Lisbona. L’accoglienza sarà garantita da una trentina di volontari, provenienti da tutta Italia.

Ad inaugurare il “quartier generale tricolore” a Lisbona sarà Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, domenica 30 luglio alle 12 (ora portoghese). Rispetto al programma ufficiale della Gmg, i ragazzi italiani parteciperanno dal 2 al 4 agosto alle catechesi che saranno tenute dai vescovi nei luoghi di alloggio dei pellegrini. Il 2 agosto, alle 20 (ora portoghese), il Passeio Maritimo de Algés ospiterà la Festa degli italiani, un momento di condivisione e riflessione trasmesso in diretta da Tv2000 a partire dalle 21 (ora italiana). L’esperienza della compagine azzurra verrà documentata da Avvenire, Tv2000, InBlu2000 e agenzia Sir con servizi dedicati, speciali e dirette. Informazioni e aggiornamenti in tempo reale anche sui social della Pastorale giovanile e della Cei. “Il coinvolgimento delle diocesi, che da mesi si preparano a questo appuntamento, e la grande partecipazione dei ragazzi – sottolinea don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei – raccontano di una Chiesa viva e più giovane di quanto immaginiamo. Quella di Lisbona sarà un’esperienza particolare per diversi motivi: innanzitutto, la generazione che vi prende parte, per questioni anagrafiche, non ha mai vissuto qualcosa di simile ma viene dalla sofferenza della pandemia; inoltre, è la prima volta che l’incontro mondiale dei giovani si svolge in un Continente in cui è in atto una guerra”.

[Fonte: Agenzia SIR]